G80 e GX80, le differenze...
Particolarità tecniche
Entrambe le mirrorless Panasonic in prova adottano il medesimo sensore Live MOS Micro 4/3 da 17,3 x 13 mm e 16 Mpixel di risoluzione, un valore apparentemente ridotto.
Tuttavia, il fatto di aver omesso il filtro passa-basso si traduce, nella pratica, in una risoluzione percepita più elevata (circa il 10% superiore a quella del precedente sensore Micro 4/3 da 16 Mpixel), solo di poco inferiore a quella di una DMC-GX8 da 20 Mpixel:
Il processore d'immagine è il Venus Engine di tipo quad core, introdotto con la GX8. Il filtro integrato nel motore d'elaborazione del segnale, abbinato al Random Filter, riduce il rumore secondo ogni componente di frequenza per migliorare la resa dell'immagine anche nelle riprese ad alta sensibilità. Il nuovo Aperture Filter è in grado di controllare una gamma di frequenze ancora più ampia; regola la quantità di nitidezza in base alla frequenza della luce incidente sul sensore. Infine, il Venus Engine ha anche un forte impatto sulla riproduzione dei colori: tono, saturazione e luminosità vengono suddivisi su 16 "assi di regolazione" per valutare ogni singola componente cromatica nell'immagine ed apportare precise correzioni ove necessario.
DMC-G80 e GX80 adottano entrambe lo stabilizzatore dell'immagine Dual I.S, il primo che combina quello nell'obiettivo con quello integrato nel corpo macchina. Tuttavia, l'implementazione è leggermente diversa. Vediamo perché.
Base comune è lo stabilizzatore d'immagini integrato nel corpo macchina, a 5 assi, basato su un giroscopio ad alta precisione che rileva la velocità angolare delle vibrazioni e su un nuovo algoritmo che permette di ottenere un'efficacia pari a 4/5 stop, un risultato simile a quello ottenuto, per esempio, dall'Olympus OM-D E-M5 Mark II. In ogni caso, la stabilizzazione nel corpo macchina permette di compensare le vibrazioni di qualsiasi ottica, incluse quelle prive di O.I.S.
Nel sistema Dual I.S. 2, quello adottato sulla G80, la stabilizzazione è mantenuta anche alle lunghezze focali più elevate in quanto i dati del giroscopio nella camera sono utilizzati per controllare il sistema di stabilizzazione ottica dell'obiettivo. Il che si traduce nella possibilità di ottenere un'efficacia di 5 stop e quindi di scattare con tempi 5 volte più bassi, persino alle lunghezze focali fino a 280 mm, quando l'efficacia dello stabilizzatore in camera decresce vistosamente. Di seguito sono riportate le differenze nei sistemi di stabilizzazione delle ultime mirrorless Panasonic (esclusa la recente DMC-GH5):
Fra gli obiettivi attualmente compatibili con la stabilizzazione Dual I.S. 2 abbiamo il Panasonic Lumix G Vario 14-140mm f/3.5-5.6 Asph. Power O.I.S. e il G Vario 12-60mm f/3.5-5.6 Asph. Power O.I.S. Per gli altri, bisognerà ricorrere ad un aggiornamento firmware. In termini di efficacia, ecco i risultati che siamo riusciti ad ottenere:
Il nuovo otturatore a comando elettromagnetico, al posto che a molla, è stato introdotto con la GX80 ed adottato in seguito anche sulla G80: riduce efficacemente gli shock generati dal movimento delle lamelle e minimizza il rumore durante lo scatto, che risulta di circa 78 dB contro, ad esempio, i quasi 90 dB di una Sony Alpha 6300! Raggiunge la massima velocità 1/16.000 sec.
I vantaggi sono molteplici: una maggior silenziosità crea più opportunità di scatto: concerti, seminari, cerimonie dove la silenziosità è fondamentale. La riduzione delle vibrazioni riduce la possibilità di ottenere immagini mosse.