Dopo essere stato cacciato da Facebook, Palmer Luckey - meglio noto per essere il creatore del visore Oculus Rift - non si è perso d'animo e di recente ha fatto sapere di essere al lavoro su nuove soluzioni per la realtà virtuale.
Non ha voluto esporsi troppo, ma in alcune interviste ha parlato di interfacce cervello-computer e del rapporto tra realtà virtuale e porno.
Benché Luckey sia il primo promotore della realtà virtuale per come la conosciamo oggi, l'idea è quella di rendere l'esperienza ancora più coinvolgente, grazie a nuovi dispositivi capaci di collegarsi con la rete neurale delle persone.
"Questa è una delle cose che sto sperimentando, sono impianti VR che sono in grado di stimolare il sistema nervoso per fornire il senso del tocco e che permettono di esplorare un ambiente virtuale senza spostarsi fisicamente".
"Dovremo tuttavia ancora usare dei visori ottici perché il nervo ottico, il collegamento tra cervello e occhio, richiede una banda molto larga per trasmettere le informazioni e questa rimane la migliore soluzione per farlo".
Palmer sta inoltre pensando di lavorare anche per l'industria pornografica, malgrado le grandi aziende del settore VR non amino accostare la tecnologia a quell'impiego. Il suo obiettivo è quello di scovare sviluppatori interessati a questo settore e sperimentare nuove soluzioni, con l'impiego ad esempio di braccia robotiche simili a quelle usate in ambito industriale.
Palmer Luckey, insomma, sta pensando di scuotere nuovamente il mercato della realtà virtuale con alcune idee stravaganti, dopo che Zuckerberg l'ha messo alla porta. Riuscirà nel suo intento? È presto per dirlo, ma per uno che ha riportato in auge una tecnologia da tempo accantonata, nulla è impossibile.
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