L'obiettivo è di ridurre l'impatto ambientale legato alle comunicazioni cartacee passando a un sistema di notifica digitale, senza comunque obbligo di PEC. PA, agenti per la riscossione e società specializzate - iscritte nell’apposito Albo tenuto dal MEF – potranno avvalersi di tale strumento per le attività di liquidazione, accertamento e riscossione delle entrate. Inoltre verranno risparmiati i costi vivi di notifica, sia in termini di anticipazione finanziaria, che di perdita economica, nei casi di mancato recupero per inadempimento.
Oggi si parla di circa 32 milioni di atti di notifica, il 45% dei quali soggetti a irreperibilità relativa o assoluta del destinatario. Questo produce un grave effetto collaterale: circa il 60% dei ricorsi si devono a vizi di notifica. "Con le nuove modalità di notifica ci sarà un’immediata contrazione delle anticipazioni finanziarie, per un ammontare annuo non inferiore a 50 milioni di Euro (spese vive di notifica), nonché una riduzione dei costi connessi al contenzioso, per circa 55 milioni di Euro all’anno", puntualizza il MEF.
La piattaforma digitale consentirà di accedere ad atti, provvedimenti e comunicazioni indirizzati a tutti i soggetti, pubblici o privati, aventi la residenza o la sede legale sul territorio nazionale, anche tramite terzi (coniuge, parenti o affini entro il quarto grado o intermediari). Scatterà poi l'obbligo per i cittadini ad accedere all'apposita area personale sulla piattaforma.
Come spiega il MEF "cambieranno anche gli effetti della data di notifica, e della conseguente decorrenza dei termini. Il perfezionamento della notificazione avverrà, infatti, per gli atti che le Amministrazioni renderanno disponibili nella Piattaforma in ciascun bimestre dell’anno, all’ultimo giorno del secondo mese successivo, e ciò a prescindere dall’effettivo accesso alla stessa Piattaforma da parte dei destinatari".