Operazione Black IPTV della GdF: milioni di italiani dovranno pensionare il "pezzotto"

L'Operazione Black IPTV della GdF ha sgominato una banda internazionale dedita alla pirateria televisiva delle principali pay-tv.

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a cura di Dario D'Elia

Da stamani è in atto l'Operazione Black IPTV. Oltre 100 militari del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche e dei reparti territoriali della Guardia di Finanza sta eseguendo provvedimenti di perquisizione locale, informatica e conseguente sequestro nei confronti della più rilevante organizzazione clandestina mondiale ideatrice e principale responsabile della capillare diffusione illegale via Internet delle emittenti televisive a pagamento. Nello specifico si parla di contenuti piratati da Sky, DAZN, Mediaset, Netflix e Infinity.

La piattaforma Xtream Codes, sviluppata da due cittadini greci, consentiva la trasformazione dei flussi audiovisivi protetti da copyright in dati informatici. Dopodiché "una fitta rete commerciale, diffusa su tutto il territorio nazionale e con basi prevalentemente in Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia riceveva il segnale grazie a questa tecnologia acquisendo illegalmente interi pacchetti di contenuti". Ai clienti finali veniva offerto, a fronte di una spesa mensile di circa 12 euro circa, l'accesso a "tutti i principali palinsesti TV con un unico abbonamento". Insomma la mente non può che richiamare il fenomeno del "pezzotto".

Sono state smantellate vere e proprie centrali informatiche e le perquisizioni hanno riguardato 25 obiettivi su tutto il territorio nazionale. Inoltre sono stati sequestrati 197 rapporti finanziari tra account Paypal, Postepay e conti corrente.

"Nei confronti dei responsabili dell’organizzazione si procede per associazione a delinquere finalizzata alla riproduzione e commercializzazione illecita di IPTV (Internet Protocol Television) con la circostanza aggravata del reato trasnazionale; nei confronti dei fruitori del servizio è prevista la reclusione da sei mesi a 3 anni e la multa fino a 25.822 Euro", sottolinea la nota della GdF.

La piattaforma contava oltre 5 milioni di utenti, per un giro d'affari stimato in circa 60 milioni di Euro annui. "I membri dell’Organizzazione, predisponevano e gestivano all’estero idonei spazi informatici attraverso i quali ritrasmettevano i segnali su larga scala, anche in Italia", spiega la GdF.

Si parla di un'operazione internazionale quasi senza precedenti poiché la Procura di Napoli ha emesso otto ordini europei, tramite l’Agenzia UE per il coordinamento investigativo e la cooperazione giudiziaria "Eurojust". Stamani le polizie giudiziarie di Olanda, Francia, Grecia, Germania e Bulgaria con l’ausilio dei militari del Nucleo Speciale li hanno eseguiti simultaneamente nei confronti di 3 aziende e 5 persone fisiche. L'operazione ha portato al sequestro ed all’oscuramento della intera piattaforma Xtream Codes, di 80 siti internet e di 183 server dedicati alla riproduzione e diffusione dei flussi audiovisivi, erogati, al momento del sequestro, ad oltre 700.000 utenti online.

L’indagine è diretta dal Procuratore della Repubblica di Napoli, dott. Giovanni Melillo e coordinata dal Procuratore Aggiunto, dott. Vincenzo Piscitelli e dal sostituto procuratore Dott.ssa Valeria Sico.

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