Conclusioni
La versione Mark II della nota Olympus OM-D E-M5 "spreme" al massimo le potenzialità del sensore formato Micro 4/3 e scioglie molti dubbi a chi ancora ritiene che il più diffuso APS-C sia giocoforza superiore in termini prestazionali, secondo l'assioma che più il sensore è grande, meglio è. Se in linea di massima questo è vero, il compromesso ottenuto da questa fotocamera fra il numero di pixel (16 M) e la resa agli alti ISO ha dato ragione ad un costruttore che la sa davvero lunga in materia. E se 16 Mpixel vi sembrano pochi, la possibilità di scattare immagini a 40 rappresenta un plus da non sottovalutare in determinate applicazioni, come la foto paesaggistica, di architettura e still-life.
Con moltissime caratteristiche riprese dal modello di punta OM-D E-M1, l'OM-D E-M5 II vanta uno stabilizzatore d'immagine eccellente, un'ampissima dotazione di utili funzioni (si pensi soltanto alla correzione della prospettiva verticale, il cosìdetto effetto trapezio) e una robustezza a prova dell'uso più intensivo. Un efficace EVF e un monitor orientabile touch completano i plus.
Dedicata al fotoamatore esperto, vanta un autofocus preciso e affidabile e può far fronte anche alla ripresa di soggetti in rapido movimento grazie ad un burst rate fino a 10 fps.
Abbinata ad obiettivi di pari livello, e i Zuiko serie PRO lo sono, fornisce un'ottima qualità dell'immagine considerando le dimensioni del sensore e grandi soddisfazioni nel comparto video. Un prodotto fortemente consigliabile all'appassionato, anche se costoso. Ma, si sa, la qualità ha un prezzo e non è possibile ottenere il meglio a meno.
|