Conclusioni

Test OM-D E-M5 II. Un significativo passo avanti rispetto al modello da cui deriva, condivide molte caratteristiche con quelle del modello di punta E-M1, per convincere l'appassionato più esigente che le Compact System Camera sono tutt'altro che un compromesso!

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a cura di Tom's Hardware

Conclusioni

La versione Mark II della nota Olympus OM-D E-M5 "spreme" al massimo le potenzialità del sensore formato Micro 4/3 e scioglie molti dubbi a chi ancora ritiene che il più diffuso APS-C sia giocoforza superiore in termini prestazionali, secondo l'assioma che più il sensore è grande, meglio è. Se in linea di massima questo è vero, il compromesso ottenuto da questa fotocamera fra il numero di pixel (16 M) e la resa agli alti ISO ha dato ragione ad un costruttore che la sa davvero lunga in materia. E se 16 Mpixel vi sembrano pochi, la possibilità di scattare immagini a 40 rappresenta un plus da non sottovalutare in determinate applicazioni, come la foto paesaggistica, di architettura e still-life.

Olympus OM-2 del 1975

Con moltissime caratteristiche riprese dal modello di punta OM-D E-M1, l'OM-D E-M5 II vanta uno stabilizzatore d'immagine eccellente, un'ampissima dotazione di utili funzioni (si pensi soltanto alla correzione della prospettiva verticale, il cosìdetto effetto trapezio) e una robustezza a prova dell'uso più intensivo. Un efficace EVF e un monitor orientabile touch completano i plus.

Dedicata al fotoamatore esperto, vanta un autofocus preciso e affidabile e può far fronte anche alla ripresa di soggetti in rapido movimento grazie ad un burst rate fino a 10 fps.

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Abbinata ad obiettivi di pari livello, e i Zuiko serie PRO lo sono, fornisce un'ottima qualità dell'immagine considerando le dimensioni del sensore e grandi soddisfazioni nel comparto video. Un prodotto fortemente consigliabile all'appassionato, anche se costoso. Ma, si sa, la qualità ha un prezzo e non è possibile ottenere il meglio a meno.

Punti a favore

  • Qualità costruttiva
  • Robustezza
  • Corpo resistente all'umidità e alle basse temperature
  • Ergonomia corretta, pur con un corpo macchina di dimensioni compatte
  • Mirino elettronico e monitor posteriore di ottima qualità
  • Versatilità
  • Ampie possibilità di personalizzazione
  • Tante funzioni utili, oltre a numerosi effetti creativi
  • Scatto a 40 Mpixel
  • Rumore contenuto in relazione alle dimensioni del sensore
  • AF preciso e affidabile, soprattutto in modalità scatto singolo
  • Burst rate fino a 10 fps, 5 fps con autofocus continuo
  • Ottima durata della batteria
  • Obiettivo 12-40 mm Zuiko PRO di eccellente qualità

Nella Media

  • Connettività
  • Shutter lag (quando la macchina non è in pre-focus)
  • Qualità audio quando si utilizzano i microfoni interni
  • Rumore sul canale RGB del rosso
  • Capacità di tracking dei soggetti in movimento

Punti a sfavore

  • Bilanciamento del bianco in modalità Auto WB che tende a virare verso tinte non sempre fedeli ai colori percepiti
  • Uscita cuffia disponibile solo con battery holder separato
  • Booken piacevole, ma non certo paragonabile a quello ottenibile dall'abbinata sensore/obiettivo di una macchina full frame
  • Sistema menu da rivedere
  • Prezzo un po' elevato, anche delle ottiche

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