Ottiche: la stabilizzazione per pochi euro

Dopo la comparsa sul mercato di molti nuovi modelli proposti da Nikon, era logico aspettarsi un periodo di stasi, ma non è stato così. Dopo l’uscita della ottima D40 coi suoi 6 Mpixels, Nikon continua sulla strada delle reflex digitali per il grande pubblico con la D40x, molto simile alla D40 ma con una risoluzione aumentata fino a 10 Mpixels. Ecco quindi un nuovo temibile concorrente in questa categoria molto contesa.

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a cura di Tom's Hardware

Ottiche: la stabilizzazione per pochi euro

Come abbiamo già detto nell’ introduzione, la D40x è del tutto compatibile soltanto con gli obiettivi a motore integrato, battezzati da Nikon col nome di AF-S. Con i modelli sprovvisti di motore, come gli AF e gli AF-D, l’autofocus non funziona perché non esiste alcun sistema meccanico che possa comandarlo. Si può comunque utilizzare l’obiettivo come "telemetro elettronico" durante la messa a fuoco, cosa che può anche servire nel caso in cui si abbia un buon obiettivo e non si desideri sostituirlo immediatamente con uno nuovo. Anche le vecchie ottiche AI e AI-S si possono montare sulla D40x (l’innesto a baionetta è rimasto invariato), cosa possibile anche sulle altre reflex Nikon per il grande pubblico, ma facendo a meno della misura della luminosità e utilizzandoli esclusivamente in modalità manuale (M). La D40x è fornita unitamente a una nuova versione del 18-55 (equivalente a 27-82,5), il Nikkor AF-S DX 18-55 mm f/3,5-5,6G ED II, molto simile al modello precedente. I due obiettivi presentano solo delle leggere differenze a livello estetico, ma le loro specifiche sono identiche. Le prestazioni di questo nuovo obiettivo sono eccezionali, con una messa a fuoco da distanza minima (28 cm di distanza dal sensore, ovvero una dozzina di centimetri dalla lente anteriore dello zoom), che permette di ottenere delle belle macro con grande facilità.

Unitamente all’uscita della D40x è stato presentato anche un nuovo obiettivo, complementare a quello fornito in dotazione con la macchina, il teleobiettivo zoom AF-S VR DX 55-200 mm f/4-5.6, che, come fa intuire la sigla, dispone di una stabilizzazione ottica. Si tratta del primo obiettivo Nikon per il grande pubblico che ne è dotato, infatti i modelli che finora hanno montato lo stabilizzatore sono stati, vuoi per il prezzo elevato, vuoi per le dimensioni, destinati a un uso professionale. Con questo nuovo 55-200 estremamente compatto, leggero (335 g) e dal prezzo contenuto, questo trend è cambiato. Esso è equivalente a 82,5-300 mm e, abbinato al 18-55 in dotazione, permette di avere un insieme di focali molto ampio.

Il nuovo 55-200 stabilizzato è uno zoom molto piccolo, che va a integrarsi perfettamente con il kit di base fornito con la D40x. La stabilizzazione risulta più utile sulle lunghe focali e quella integrata nell’obiettivo offre il vantaggio di stabilizzare anche il sistema di puntamento, cosa che non fa invece la stabilizzazione a livello del corpo macchina. Sulle lunghe focali, come ad esempio su un 300 mm, questo costituisce un grosso vantaggio, perché le oscillazioni del sistema di puntamento possono essere molto fastidiose e ostacolare una inquadratura precisa.

Il sistema VR integrato nell’obiettivo, offre una stabilizzazione a livello del sistema di puntamento che non offre invece lo stabilizzatore del sensore.

Alimentazione

La D40x utilizza una batteria diversa da quelle presente su altre macchine non professionali, allo scopo evidente di ridurre al massimo le dimensioni dell’apparecchio. Questa nuova batteria a 3 contatti non usa il sofisticato sistema di indicazione presente sulla D80 e sulla D200, ma un semplice sistema a 3 livelli, che ci è parso comunque più preciso di quello offerto da molti modelli della concorrenza. L’autonomia su una reflex come questa, che consuma pochissimo, non è un grande problema ma consigliamo ugualmente di comprare una seconda batteria. Sarà sicuramente più comodo cambiare batteria che dover fare i salti mortali per trovare al più presto un punto dove ricaricarla. È anche prevista l’alimentazione a rete elettrica, ma sicuramente non saranno in molti a scegliere questa soluzione.

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