L'azienda Neuralink di Elon Musk ha ottenuto l'approvazione della Food and Drug Administration (FDA) statunitense per impiantare un computer all'interno di un cervello umano. Succede circa sette anni dopo le prime dimostrazioni pubbliche.
Secondo Neuralink, l’approvazione per la sperimentazione sugli esseri umani “rappresenta un primo passo importante che un giorno permetterà alla nostra tecnologia di aiutare molte persone".
La tecnologia in questione punta a connettere il cervello a un sistema informatico. Almeno all’inizio, il progetto mira a offrire sostegno a persone affette da patologie neurologiche, che grazie a questo impianto potrebbe controllare “con il pensiero” protesi e altri dispositivi.
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Una persona paralizzata, ad esempio, sarebbe in grado di utilizzare il proprio telefono semplicemente immaginando i movimenti della propria mano.
Idealmente, tuttavia, Musk e il team di Neuralink stanno già guardando oltre le applicazioni terapeutiche. L’imprenditore ha parlato in passato di "cognizione sovrumana", rimandando a concetti cari ai seguaci del transumanesimo, ma anche ai fan della fantascienza.
We are excited to share that we have received the FDA’s approval to launch our first-in-human clinical study!
— Neuralink (@neuralink) May 25, 2023
This is the result of incredible work by the Neuralink team in close collaboration with the FDA and represents an important first step that will one day allow our…
Il prossimo passo per Neuralink sarà selezionare i partecipanti alla sperimentazione. Vista la fama di Musk è facile immaginare che ci saranno moltissime candidature spontanee, e la difficoltà potrebbe essere proprio scremare questi grandi numeri e creare un campione statistico corretto.
Lo stesso Musk aveva dichiarato l’intenzione di farsi impiantare il dispositivo nel cervello, ma probabilmente vorrà aspettare una fase più avanzata della sperimentazione, per assicurarsi almeno che non ci siano evidenti rischi per la salute.
Per esempio, la FDA in passato ha sottolineato la possibilità che il litio della batteria potesse intossicare il paziente, oppure di come fosse necessario progettare ex-ante la procedura di estrazione. Altri ostacoli sicuramente emergeranno in futuro, mano a mano che la programmazione va avanti.