Neuralink è sempre stata avvolta da mistero nelle sue attività e solo adesso si è svelato il suo compito: aprire un nuovo capitolo nella storia dell'interazione uomo-macchina e consentire all'essere umano di tenere il passo con i rapidi progressi che stanno contraddistinguendo i progetti di intelligenza artificiale. Insomma, un esempio di "transumanesimo" che fino a poco tempo si prospettava come un'ipotesi della letteratura di genere.
"Dopo aver risolto un sacco di malattie legate al cervello ... creerà un futuro ben allineato", ha dichiarato il patron di Tesla. Per altro Musk si è lasciato scappare che è già stata effettuata una sperimentazione su una scimmia e topi. Pare che la scimmia sia riuscita a controllare un computer con il cervello.
Nello specifico Neuralink prevede l'impiego di un robot capace di inserire dei "fili" e un chip nel cervello usando uno speciale ago da 24 micron e posizionare una sorta di hub sul corpo. La procedura un giorno dovrebbe raggiungere lo stesso livello di efficienza raggiunto ad esempio dalla chirurgia laser impiegata per gli occhi. Come ha ammesso Musk, è previsto che le prime sperimentazioni cliniche possano iniziare nel 2020 - sempre che la U.S. Food and Drug Administration dia il permesso. Le prove del sistema di interfaccia neurale potrebbero poi iniziare nel 2021. In ogni caso i pazienti dovranno prima imparare a usare il sistema.
"Immagina di non avere le braccia prima e poi improvvisamente averle e dover capire come usarle", ha detto il presidente di Neuralink, Max Hodak. "È un processo lungo, è come imparare a suonare il piano."
Neuralink è certamente un progetto ambizioso e importante, ma sarebbe il caso di considerare che ad oggi si tratta ancora di annuncio.