Il Consiglio UE ha adottato ieri la nuova direttiva sui servizi audiovisivi che imporrà una serie di restrizioni alle piattaforme video come ad esempio Netflix, Youtube, Amazon Video, Google Play, etc. Dopo il via libera del Parlamento UE mancava solo questo passaggio legislativo. Adesso non resta che attendere la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea: gli stati membri avranno poi a disposizione 21 mesi per recepire la norma.
"Anche le piattaforme per la condivisione di video saranno per la prima volta soggette a norme che garantiranno una migliore protezione degli spettatori, e in particolare dei minori, da contenuti violenti o dannosi o dall'incitamento all'odio", si legge nella nota ufficiale.
Ma il tema più caldo è senza dubbio quella della promozione dei contenuti europei che obbligherà le piattaforme ad aggiornare i cataloghi con almeno 30% di contenuti comunitari. Inoltre dovranno contribuire allo sviluppo di queste produzioni audiovisive, investendo direttamente nei contenuti o contribuendo ai fondi nazionali.
"I media audiovisivi dovranno predisporre misure adeguate a combattere i contenuti che incitano alla violenza, all'odio e al terrorismo, mentre la violenza gratuita e la pornografia saranno soggette a limiti ancora più severi", sottolineava la nota della Commissione.
Inoltre le piattaforme dovranno "creare un meccanismo trasparente e facile da usare per consentire agli utenti di segnalare i contenuti" illegali senza però l'obbligo esplicito di impiegare filtri. I siti di condivisione video invece "dovranno garantire una risposta rapida a tali segnalazioni da parte degli utenti".