Durante il recente EnergaCamerimage Festival tenutosi in Polonia è emerso che Netflix abbia deciso di imporre l'uso dell'HDR per la realizzazione di tutti i nuovi film. Ad affermarlo sono stati alcuni registi e produttori, perplessi per la decisione, come vedremo a ragione.
Oltre ad essersi lamentati delle tempistiche, con comunicazioni avvenute a pochi mesi dalla chiusura della produzione anziché con un largo anticipo sul suo inizio, il problema è anche tecnico. Forse Netflix non vuole perdere terreno nei confronti di alcune superpotenze emergenti come Apple TV+ e Disney+, ma imporre l'uso della gamma estesa anche alle produzioni più economiche rischia di avere l'effetto contrario, abbassando il livello qualitativo generale dei propri prodotti.
Ottenere un buon film in HDR infatti richiede diverse cose, a parte ovviamente l'utilizzo di cineprese adatte. Per prima cosa ad esempio mancano indicazioni tecniche più precise, ad esempio sulla qualità del master finale, cosa che lascia la troupe a brancolare nel buio. Inoltre, affinché il risultato sia decente sul set dovrebbe essere sempre presente un DIT o Digital Imaging Technician, un tecnico cioè in grado di occuparsi dell'intero processo di regolazione, dall'impostazione delle cineprese alla lavorazione dei file. Purtroppo però i budget risicati di moltissime produzioni non consentono di avvalersi di simili figure professionali.
Infine c'è anche un problema logistico. Solitamente infatti la troupe dovrebbe vedere il girato del giorno prima, in modo da poter valutare la qualità del girato e individuare eventuali problemi tecnici. Per comodità invece sempre più spesso il girato viene trasmesso digitalmente in wireless su singoli tablet, o guardato su schermi non calibrati e in ambienti assai illuminati, col risultato che spesso le immagini sono valutate troppo scure.
Il rischio insomma, paradossalmente, è quello di offrire in futuro prodotti qualitativamente più scadenti, perdendo competitività anziché aumentarla. È anche vero che siamo appena agli inizi per quanto riguarda questa nuova direttiva. Bisognerà quindi vedere se Netflix saprà correggere il tiro in corsa, stabilendo criteri tecnici più stringenti.