L'azienda australiana Micro-X sta sviluppando un sistema che potrebbe rendere i controlli di sicurezza negli aeroporti un sogno per i viaggiatori: veloci e con un'interazione minima con il personale di sicurezza. Micro-X sta utilizzando una nuova tecnologia per ridisegnare i checkpoint aeroportuali, in modo che assomiglino alle casse automatiche dei supermercati. Se il sistema funzionasse come previsto, non solo sarebbe più rapido, ma renderebbe anche l'esperienza meno stressante sia per i passeggeri che per gli addetti alla sicurezza aeroportuale.
L'obiettivo di Micro-X è di rendere il costo del sistema di auto-screening competitivo rispetto alle corsie di sicurezza convenzionali, anche se attualmente il suo costo è stimato per essere ancora troppo elevato. Quest'anno, la TSA (l'agenzia del Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti) ha stanziato fino a 1,3 miliardi di dollari per circa 1.200 scanner CT per il controllo dei bagagli a mano. Nel caso del sistema Micro-X, si spera che il costo diventi competitivo per passeggero, secondo John Fortune, supervisore del progetto come responsabile di un programma di sviluppo tecnologico del Dipartimento per la Sicurezza Interna chiamato Screening alla Velocità. Il design proposto da Micro-X è innovativo e "fuori dagli schemi", secondo Fortune. "Sconvolgerebbe radicalmente la concezione tradizionale dei checkpoint".
Il funzionamento del sistema sarebbe il seguente: dopo aver verificato i documenti d'identità, i passeggeri entrerebbero in un'area con file di cabine, ciascuna sufficientemente ampia per due adulti. Un avatar su uno schermo indicherebbe loro di depositare i propri oggetti in un armadietto di uno scanner CT, che è significativamente più piccolo rispetto a quelli attualmente in uso. Lo scanner utilizzerebbe raggi X per creare un'immagine 3D che verrebbe automaticamente analizzata da un software basato su algoritmi di apprendimento automatico per individuare eventuali oggetti proibiti. Nel frattempo, un sistema di telecamere e un body scanner elettromagnetico esaminerebbero il passeggero, mentre l'avatar lo avviserebbe se avesse dimenticato di svuotare le tasche o sembrasse nascondere qualcosa. Gli agenti della sicurezza sarebbero coinvolti solo se il sistema rilevasse un oggetto sospetto o se un passeggero avesse bisogno di assistenza.
Micro-X promette che il processo di screening sarebbe estremamente veloce, con un tempo medio di 60 secondi e addirittura 30 secondi per i passeggeri. Il design prevede otto cabine di screening nello stesso spazio delle attuali corsie singole, in modo che altri passeggeri possano avanzare anche se uno è in ritardo o scatta un allarme.
Il Dipartimento per la Sicurezza Interna punta a controllare 400 passeggeri all'ora per corsia con il sistema self-service, di cui meno del 5% richiede l'intervento degli agenti. Micro-X pensa di poter fare ancora meglio con 500 passeggeri all'ora per corsia. Attualmente, le corsie PreCheck, che secondo il responsabile di Micro-X gestiscono al massimo 300 passeggeri all'ora, rappresentano una prestazione considerata buona. Le corsie standard congestionate possono accogliere solo 150 passeggeri all'ora.
L'obiettivo è ridurre il numero di agenti da sette a tre per corsia, se gli algoritmi di analisi delle immagini diventassero sufficientemente precisi. Questo migliorerebbe le condizioni di lavoro degli agenti, che passerebbero più tempo ad assistere i passeggeri anziché effettuare perquisizioni e controlli dei bagagli. Potrebbero anche esaminare le immagini delle borse segnalate dagli algoritmi di rilevamento a distanza.