Nasce la prima "torta robot", funzionante e commestibile

La pasticceria incontra la robotica in un esperimento che potrebbe rivoluzionare il nostro rapporto con l'elettronica di consumo e il cibo.

Avatar di Giulia Serena

a cura di Giulia Serena

Editor

La pasticceria incontra la robotica in un esperimento che potrebbe rivoluzionare il nostro rapporto con l'elettronica di consumo e il cibo. Un team di ricercatori ha creato RoboCake, la prima torta robot interamente commestibile, sfidando i confini tra tecnologia e gastronomia. Non si tratta di un semplice dolce decorato con elementi robotici, ma di un vero e proprio dispositivo elettronico funzionante realizzato con ingredienti alimentari, presentato come prototipo all'Expo 2025 di Osaka in Giappone. Questa creazione, nata dalla collaborazione tra l'Istituto Italiano di Tecnologia e il Politecnico di Losanna, rappresenta un punto d'incontro tra mondi apparentemente distanti.

Al centro dell'innovazione di RoboCake ci sono le batterie al cioccolato, un elemento che ha dell'incredibile. Completamente commestibili, queste batterie ricaricabili sono in grado di fornire energia sufficiente per alimentare piccoli dispositivi elettronici, come le candele LED presenti sulla torta. "Il primo sapore che percepisci quando le mangi è il cioccolato fondente, seguito da un sorprendente tocco acidulo di pochi secondi, dovuto all'elettrolita commestibile all'interno", spiega Valerio Galli, ricercatore dell'Istituto Italiano di Tecnologia.

Sotto la guida di Mario Caironi dell'IIT, questo sviluppo potrebbe rappresentare un contributo significativo alla riduzione dei rifiuti elettronici, che oggi ammontano a circa 40 milioni di tonnellate all'anno a livello globale. La possibilità di creare componenti elettronici biodegradabili o addirittura commestibili apre scenari finora inesplorati nel campo della sostenibilità ambientale.

EPFL (https://news.epfl.ch/news/robotics-meets-the-culinary-arts/)
Immagine id 54774
Crediti: EPFL (https://news.epfl.ch/news/robotics-meets-the-culinary-arts/)

L'aspetto esteriore di RoboCake richiama quello di una classica torta nuziale, ma le somiglianze con i dolci tradizionali finiscono qui. Sulla sommità, un sistema pneumatico muove orsetti di gelatina che si abbracciano, creando una coreografia programmata che aggiunge un elemento di sorpresa e dinamismo al dessert.

Questa affermazione di Dario Floreano, responsabile del Laboratorio di Sistemi Intelligenti dell'EPFL e coordinatore del progetto RoboFood, sintetizza la filosofia alla base di questa ricerca interdisciplinare. L'unione tra gastronomia e tecnologia non rappresenta solo un curioso esperimento, ma un tentativo di affrontare problematiche concrete come la riduzione degli sprechi alimentari e dell'impatto ambientale dei dispositivi elettronici.

RoboCake non è solo un'attrazione visiva per eventi speciali, ma un laboratorio di sperimentazione per sviluppare soluzioni concrete a problemi quotidiani. Tra le potenziali applicazioni di questa tecnologia ci sono sensori commestibili in grado di monitorare lo stato di conservazione degli alimenti, riducendo drasticamente lo spreco alimentare grazie a indicatori più precisi della semplice data di scadenza.

Un altro campo di applicazione promettente riguarda lo sviluppo di cibi animati che potrebbero facilitare l'assunzione di farmaci per animali domestici o persone con problemi di deglutizione. Immaginate un medicinale che, grazie a micro-movimenti, possa facilitare il suo passaggio nell'esofago o risultare più appetibile per un animale restio ad assumere farmaci.

La realizzazione di RoboCake ha richiesto la collaborazione di un team multidisciplinare composto non solo da ingegneri e ricercatori, ma anche da pasticceri ed esperti di scienza degli alimenti. Questa sinergia di competenze diverse ha permesso di superare le numerose sfide tecniche legate alla creazione di componenti elettronici funzionanti che fossero al contempo sicuri da ingerire e gradevoli al palato.

Insomma, la presentazione all'Expo 2025 di Osaka rappresenta solo il primo passo di un percorso di ricerca che potrebbe portare a ripensare radicalmente il nostro rapporto con l'elettronica di consumo, immaginando un futuro in cui i dispositivi tecnologici non diventino necessariamente rifiuti da smaltire, ma possano rientrare nel ciclo naturale come materiali biodegradabili o addirittura come nutrienti.

Crediti immagine di copertina: Crediti: EPFL (https://news.epfl.ch/news/robotics-meets-the-culinary-arts/)

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.