Mirko Puller: “gli italiani vogliono TV sempre più grandi”

Il Product Manager TV di Hisense parla del futuro dei display, tra evoluzioni tecnologiche e la sfida di rendere i grandi schermi accessibili al pubblico.

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a cura di Stefano Silvestri

All'IFA di Berlino, una delle più importanti fiere mondiali dedicate all'elettronica di consumo, Hisense ha presentato una serie di prodotti all'avanguardia, puntando sempre più sull'evoluzione tecnologica e sull'accessibilità. 

Mirko Puller, Product Manager TV di Hisense, ci ha raccontato le innovazioni più importanti del catalogo 2024, con particolare attenzione al MicroLED, che si propone come la tecnologia del futuro, e al sistema operativo Vidaa, sempre più integrato con l'intelligenza artificiale.  

In un contesto di mercato in costante evoluzione, Puller ha avuto modo di riflettere anche sulla crescita delle vendite di grandi schermi, e su come Hisense stia conquistando spazio tra i marchi più storici, mantenendo un forte focus su qualità e prezzo competitivo. 

Qual è il prodotto del catalogo Hisense presentato a Berlino che l'ha entusiasmata maggiormente?

A mio avviso, ci sono molte novità interessanti. Forse la più affascinante in assoluto è legata al software, in particolare al sistema operativo Vidaa e alla futura integrazione dell'intelligenza artificiale.

Dal punto di vista tecnologico, invece, il MicroLED rappresenta sicuramente una svolta. Secondo gli esperti del settore, a meno di innovazioni sorprendenti, il MicroLED è da considerarsi la tecnologia dei display del futuro.

Si parla di una tecnologia destinata a evolversi, con pannelli che in futuro avranno dimensioni e prezzi più accessibili. È una tendenza che sta già prendendo piede da diversi anni, con una riduzione progressiva dei costi.

Va anche detto che al momento alcuni modelli costano così tanto che quand’anche scendessero di prezzo…

Negli ultimi 3-4 anni i costi di questa tecnologia si sono più che dimezzati, ma al momento il MicroLED non è prodotto su larga scala, quindi non si può parlare di una vera distribuzione di massa.

Il MicroLED è considerato una tecnologia "perfetta" perché combina i vantaggi dell'OLED, come i pixel spenti che garantiscono un contrasto eccellente, con colori estremamente brillanti. I microLED, quando sono accesi, offrono una luminosità davvero impressionante.

Tuttavia, la maggior parte delle persone non noterebbe grandi differenze con un QLED, che presenta un prezzo più accessibile...

È un discorso che si può applicare anche ad altre tecnologie. All'interno della nostra stessa line-up potrei citare la serie A6, un 4K entry level che offre davvero tutto il necessario per il 90% dei consumatori, che la TV la usano giusto per guardare Netflix la sera.

Qui parliamo di esigenze diverse, di appassionati ed entusiasti. La differenza di qualità tra un pannello OLED o MicroLED e un LCD si nota anche a occhio nudo. Certo, concordo che un buon LCD possa comunque offrire un'ottima esperienza visiva.

Qui a Berlino avete presentato un MicroLED da 163 pollici, l'esempio della corsa verso schermi sempre più grandi. Tuttavia, in Italia le abitazioni non sono come quelle americane ed è lecito chiedersi se il nostro Paese sia adatto a questa escalation delle dimensioni. 

Sicuramente può sembrare esagerato spingersi verso televisori così grandi ma il dato di fatto è che negli ultimi tre anni le vendite di display di grandi dimensioni, ovvero dagli 85 pollici in su, sono aumentate di oltre il 50% ogni anno. E questo in un mercato che, in generale, stava attraversando una fase di contrazione, con un calo del 20-30%.

Dal punto di vista del fatturato, nel 2024, il segmento degli schermi da 85 pollici in su (quindi 85, 98 e 100 pollici) ha rappresentato oltre il 4% del valore totale delle TV vendute. Anche se può sembrare una quota bassa, è piuttosto significativa, considerando il valore di questi televisori.

Ad esempio, solo per quanto riguarda gli 85 pollici, nel 2024 si sono venduti circa 20.000 pezzi in Italia. Per i 100 pollici, attualmente si vendono circa 600 unità al mese, tra tutti i brand, e Hisense ne vende circa 300.

Questi numeri sono sorprendenti, anche per noi. Quando abbiamo iniziato a vendere schermi da 100 pollici, non ci aspettavamo un simile riscontro. Il consumatore finale, invece, sta dimostrando un interesse crescente per questi formati. 

Concordo che superare i 100 pollici, arrivando a 120 o 130, possa sembrare eccessivo. Tuttavia, molti consumatori, soprattutto ora che i prezzi sono più accessibili, se hanno lo spazio a disposizione, scelgono volentieri un 85 o un 100 pollici.

Hisense ha fatto grandi passi avanti nel mercato, ma ci sono brand con una lunga storia e una forte presenza. Come vi posizionate rispetto a questi marchi più affermati?

Hisense è presente sul mercato da alcuni anni, e ha iniziato a farsi strada in modo deciso nei punti vendita. Ovviamente ci confrontiamo con brand che hanno una storia più lunga nel settore ma il nostro obiettivo, su cui lavoriamo costantemente da quando siamo arrivati in Italia, è chiaro: creare prodotti sempre più performanti e affidabili, venduti a un prezzo ragionevole e competitivo.

Il nostro approccio è quello di essere vicini al consumatore finale, offrendo un eccellente rapporto qualità-prezzo. Negli ultimi tre anni abbiamo alzato l'asticella ogni anno, migliorando continuamente i nostri prodotti, e i risultati sono molto positivi.

La tecnologia TV sembra essere in una fase di consolidamento con QLED e MicroLED che dominano il mercato. Come sarà possibile fare la differenza in un contesto in cui le innovazioni tecnologiche sembrano meno frequenti? 

È una questione importante. Hisense, negli ultimi dieci anni e più, si è concentrata su prodotti tecnologicamente avanzati a un prezzo competitivo. Tuttavia, questo richiede miglioramenti costanti, che talvolta comportano un cambio di tecnologia o lo sviluppo di nuove soluzioni.

Anche all'IFA abbiamo dimostrato di essere su questa strada. A livello tecnologico, come dicevi, non ci sono grandi rivoluzioni imminenti, e il MicroLED rappresenta l'innovazione principale da alcuni anni, pur avendo ancora qualche sfida da superare. Sono convinto che, se non nei prossimi due anni, nei prossimi cinque vedremo soluzioni più accessibili sul mercato. 

Inoltre, credo che l'innovazione non riguardi solo l'hardware ma anche il software. Con Vidaa, abbiamo mostrato che le TV non possono più essere solo semplici televisori: c'è un'evoluzione in corso che va ben oltre lo schermo. 

Le serie ULED Mini-LED U7 e QLED E7 PRO di Hisense sono partner ufficiali di Black Myth: Wukong, mentre l’Hisense Laser Cinema PX3-PRO ha ottenuto la certificazione "Designed for Xbox", insieme al mini proiettore laser 4K C2 Ultra. Ma le operazioni di questo tipo riescono davvero a coinvolgere i gamer? 

Iniziative come queste rientrano anche in una logica aziendale di partnership strategiche. È naturale che aziende e brand trovino punti di contatto per collaborare e trarne reciproco beneficio.

La partnership con Black Myth: Wukong, ad esempio, è stata particolarmente interessante perché si basa su un videogioco che trae ispirazione dalla mitologia cinese, così come Hisense è un brand cinese in forte crescita. Questo ha creato una sinergia a livello comunicativo che ha giovato a entrambe le parti. 

Non si tratta di una rivoluzione: chiaramente si può giocare a Black Myth: Wukong su qualsiasi televisore, ma l'intenzione era di offrire un'esperienza ottimizzata grazie ai nostri prodotti, con un’attenzione particolare all’aspetto visivo e alla modalità immagine studiata appositamente per rendere al meglio su Hisense.

È una collaborazione che, pur non essendo rivoluzionaria, ha portato vantaggi per entrambi i marchi, anche a livello di comunicazione. 

Il mercato dei gamer è interessante, ma a volte sembra che i brand non vadano oltre semplici mosse di marketing. Come rispondete a queste percezioni? 

È vero che può sembrare un semplice ammiccamento ma il mercato dei gamer ci interessa molto, e non solo per le collaborazioni come quella con Black Myth: Wukong. Hisense ha sviluppato prodotti come l’E7 PRO e il Mini-LED U7, che raggiungono i 144Hz, con l'integrazione di AMD FreeSync Premium Pro e Variable Refresh Rate (VRR).

Questi televisori sono pensati anche per il gaming, con una modalità chiamata "Game Mode 144Hz" che si attiva automaticamente quando il TV riconosce la scheda grafica di un PC o una console. 

Inoltre, stiamo ampliando l'offerta di applicazioni per il cloud gaming sulla piattaforma Vidaa 8, con partnership con servizi come Blacknut e Utomik, che sono nomi ben noti ai gamer. Questo dimostra il nostro impegno nel fornire prodotti e soluzioni adatte anche a chi ama giocare.

L'integrazione tecnologica nei televisori sta avanzando rapidamente, con funzionalità sempre più sofisticate come l'assistenza vocale e le raccomandazioni personalizzate. Ma questa evoluzione risponde effettivamente a una domanda del pubblico o è piuttosto spinta dall'industria? 

È una riflessione interessante e credo che la risposta sia un po' entrambe le cose. Sicuramente non è un'innovazione che tutti desiderano o trovano indispensabile ma ci sono consumatori molto appassionati che vogliono avere il massimo della tecnologia. 

Come accennavi, può non attirare tutti, ma credo che ci sia comunque un'utilità di fondo. In una casa smart, dove tutti gli elettrodomestici sono collegati, l'intelligenza artificiale può diventare davvero utile solo se offre un reale beneficio. In quel caso, l'utente la sfrutta volentieri. 

Se invece l'innovazione diventa eccessiva o superflua, c'è chi la apprezzerà e chi no. Personalmente, vedo l'innovazione in questo modo: la adotto solo quando mi è realmente utile, altrimenti preferisco farne a meno. 

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