La Ministra dell’Innovazione Paola Pisano ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio sull’identità digitale. L’obiettivo è di arrivare a un unico strumento gratuito, erogato dallo Stato, che di fatto possa risolvere il problema del suo impiego e diffusione.
“Stiamo definendo le modalità. L’intenzione è di dare l’identità digitale a chi ottiene la carta di identità elettronica: i due strumenti convergeranno. Il modello di prima era sbagliato: avevano aderito solo in 5 milioni e gli Identity provider non solo non ci guadagnavano ma ci perdevano”, ha spiegato Pisano a Il Corriere della Sera. “Quelli attivi rimarranno tali fino al cambio di governance, poi lavoreremo con PagoPa e con provider che danno già credenziali forti, come le banche o Poste”.
Chi già possiede lo Spid non dovrà fare nulla, ma chi ne è privo potrà disporre di un’identità digitale per accedere a ogni servizio. La speranza è di poter procedere a un ritmo di 10/20 milioni di attivazioni all’anno. Il costo dell’operazione non è indifferente: si punta a ottenere 15 milioni di euro per il primo anno, 20 per il secondo e 30 per il terzo.
Tutti i servizi, come prevede il piano in atto, saranno poi disponibili nell’app IO, che dovrebbe essere pronta per gennaio/febbraio 2020.
Nel frattempo Pisano ha confermato che l’attuale Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, Luca Attias, diventerà il direttore del Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Insomma, sarà assicurata continuità al progetto di sviluppo. Il nuovo dipartimento infatti assorbirà le competenze dell’AGID e il suo personale tecnico. L’obiettivo prioritario sarà quello di “adempiere con la massima cura e attenzione ai compiti che la normativa ci affida”, ha dichiarato recentemente Pisano in audizione alle commissioni Trasporti e Affari costituzionali.
“Continueremo a sviluppare la consapevolezza dei rischi legati alla sicurezza delle informazioni nelle amministrazioni, condividendo buone pratiche ed elaborando le necessarie misure di sicurezza da adottare in ambito pubblico; raccoglieremo le informazioni relative alle reti e ai sistemi informativi delle amministrazioni al fine di informare il dipartimento sulla sicurezza sulle infrastrutture digitali che sono esposte a rischio”, ha puntualizzato la Ministra.
“Adotteremo strumenti tecnologici innovativi per raccogliere e gestire le notifiche di incidenti aventi impatto sulle reti, sistemi e servizi informatici dei soggetti pubblici; incoraggeremo la diffusione delle pratiche di valutazione e trattamento del rischio; lavoreremo congiuntamente al Centro di valutazione e certificazione del Mise e al Centro di valutazione del ministero della Difesa”.