Il governo italiano ha avviato un ambizioso piano di potenziamento della rete ferroviaria ad alta velocità, con investimenti previsti per 124 miliardi di euro nei prossimi 10 anni (come anticipato da un'analisi del Corriere della Sera). L'obiettivo è creare un'arteria che colleghi le principali città del Paese con treni veloci abbattendo i tempi di percorrenza. Il treno deve diventare un'alternativa sostenibile (in tutti i sensi) all'aeroplano quando si tratti di spostamenti all'interno dell'Italia.
Questo massiccio intervento infrastrutturale mira a modificare radicalmente la mobilità degli italiani, con impatti significativi non solo sul lavoro ma su molti aspetti della vita quotidiana. Tra i progetti chiave figurano soprattutto il Terzo Valico dei Giovi e numerosi altri progetti volti a portare l'alta velocità in quasi tutto il Sud Italia.
In questo senso, la nuova linea Napoli-Bari permetterà di percorrere la tratta in sole 2 ore entro il 2028, mentre da Roma a Reggio Calabria si viaggerà in 4 ore una volta completata la nuova Salerno-Reggio Calabria.
Oltre alle nuove linee, sono previsti interventi di riqualificazione su 460 stazioni per un valore di 5 miliardi, e investimenti annuali di 3,5 miliardi per la manutenzione e l'ammodernamento dell'infrastruttura esistente. Una parte significativa dei fondi, 22 miliardi, proviene dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Terzo Valico dei Giovi, la cui conclusione è prevista per il 2026, consentirà di viaggiare tra Genova e Milano in soli 55 minuti. La nuova tratta Brescia-Verona-Padova ridurrà sensibilmente i tempi tra Milano e Venezia. La linea Fortezza-Verona migliorerà i collegamenti con l'Austria, abbattendo i tempi di percorrenza da 75 a 25 minuti.
Al Sud, la Napoli-Bari sarà completata entro il 2028, permettendo di raggiungere Roma da Lecce e Taranto in 4 ore. La nuova Salerno-Reggio Calabria collegherà Roma alla punta dello Stivale in 4 ore. In Sicilia, la Palermo-Catania ridurrà i tempi di viaggio da 3 ore a 2, mentre tra Messina e Catania si viaggerà in soli 45 minuti.
Il 2026 rappresenterà una data chiave per valutare l'effettivo avanzamento dei lavori, coincidendo con la scadenza dei fondi europei legati all'emergenza Covid. L'auspicio è che entro quella data siano completati i primi lotti significativi, gettando le basi per una vera rivoluzione nella mobilità italiana.