Il nuovo Codice della strada, in fase di approvazione parlamentare, rischia di rendere illegali centinaia di piste ciclabili in tutta Italia. L'allarme è stato lanciato dall'Anci e dall'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, che ha denunciato pubblicamente la situazione.
Il problema principale risiede nell'articolo 8 del nuovo Codice, che metterebbe fuori legge le piste ciclabili "leggere", ovvero quelle segnate solo da verniciatura sull'asfalto, e le corsie miste bici-mezzi pubblici. Secondo la nuova normativa, sarebbero consentite solo le bike lane delimitate da cordoli.
Questa disposizione, probabilmente pensata per tutelare maggiormente i ciclisti, rischia di avere un effetto opposto. A Milano, ad esempio, 79 chilometri di piste ciclabili esistenti potrebbero diventare inutilizzabili.
L'assessore Granelli ha dichiarato a Repubblica: "Se andrà in porto così com'è, il nuovo Codice, anziché fare un salto in avanti, sulla ciclabili ci farà tornare indietro".
I Comuni attendono
Le conseguenze precise di queste modifiche non sono ancora chiare e dipenderanno dal regolamento collegato al nuovo Codice. I Comuni potrebbero dover effettuare lavori di adeguamento, come l'aggiunta di cartelli stradali o l'installazione di cordoli. Non si esclude che alcune piste ciclabili possano diventare semplicemente inutilizzabili.
La situazione solleva preoccupazioni sulla mobilità sostenibile nelle città italiane e sull'impatto che queste modifiche potrebbero avere sulla sicurezza dei ciclisti e sulla promozione dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano.