Anche l'antitrust cinese è sulle tracce di Microsoft. Gli ispettori del neo-nato dipartimento cinese, secondo indiscrezioni, avrebbero avviato una serie di indagini per valutare le politiche del colosso statunitense. Secondo la concorrenza locale Microsoft, negli anni, avrebbe attuato la stessa strategia già rilevata negli Stati Uniti e in Europa, di fatto conquistando (illegalmente) una posizione dominante sul mercato.
Sotto accusa anche il tariffario applicato in Cina: un pacchetto Office con Windows può raggiungere infatti i 7.000 yuan (circa 1000 dollari). Negli Stati Uniti il listino è nettamente più basso: perché questo trattamento di "favore"?
L'agenzia di stampa AFP, che ha rilanciato la notizia in Occidente, si è basata sulle scoperte del quotato Shangai Securities News. Ovviamente molti si domandano per quale motivo proprio adesso Pechino abbia deciso di approfondire la questione. Presto detto: il prossimo agosto entrerà in vigore la nuova legge antitrust.