La Commissione Europea ha inviato a Meta una richiesta di informazioni (RFI) nell'ambito del Digital Services Act (DSA). La richiesta riguarda il servizio di abbonamento senza pubblicità su Facebook e Instagram. In particolare, Meta è tenuta a fornire ulteriori dettagli sulle misure adottate per conformarsi agli obblighi relativi alle pratiche pubblicitarie di Facebook e Instagram, ai sistemi di raccomandazione e alle valutazioni del rischio legate all'introduzione di tale opzione di abbonamento.
In poche parole, la Commissione vuole assicurarsi che Meta non stia chiedendo denaro agli utenti per rispettare dei diritti riconosciuti nel territorio comunitario. Non è ammissibile, infatti, che un diritto legalmente riconosciuto sia legato alla disponibilità economica del cittadino.
La RFI affronta anche diversi temi già inclusi nelle RFI inviate a Meta dallo scorso ottobre 2023. Le precedenti richieste hanno coperto questioni come i contenuti terroristici, la gestione del rischio legata al discorso civico e ai processi elettorali, e la protezione dei minori. La presente RFI si basa sulle risposte precedenti di Meta e chiede ulteriori informazioni sulla metodologia alla base delle relazioni di valutazione e mitigazione del rischio di Meta, sulla protezione dei minori, sulle elezioni e sui media manipolati. Inoltre, la RFI chiede a Meta di fornire informazioni relative alla pratica del cosiddetto shadow banning e al lancio di Threads.
Meta deve fornire le informazioni richieste che si basano sulle risposte precedenti di Meta alla Commissione entro il 15 marzo e rispondere alle restanti domande entro il 22 marzo 2024. Sulla base della valutazione delle risposte di Meta, la Commissione valuterà i prossimi passi. Questo potrebbe comportare l'apertura formale di procedimenti ai sensi dell'articolo 66 del DSA.
Ai sensi dell'articolo 74 (2) del DSA, la Commissione può infliggere sanzioni per informazioni errate, incomplete o fuorvianti in risposta a una richiesta di informazioni. In caso di mancata risposta da parte di Meta, la Commissione potrebbe decidere di richiedere le informazioni per decisione. In tal caso, la mancata risposta entro la scadenza potrebbe comportare l'applicazione di pagamenti di penali periodiche.