Tramite un radar che penetra nel terreno, gli scienziati hanno rilevato un enorme serbatoio di acqua ghiacciata avvolto da strati di sabbia sotto alla calotta polare nordica di Marte. Questo deposito contiene così tanto ghiaccio che, se fuso e portato in superficie, sommergerebbe l'intero pianeta. L'autore dello studio Stefano Nerozzi, dottorando presso l'Università del Texas ad Austin, ha spiegato alla stampa straniera che la scoperta " è stata una sorpresa anche per noi".
Il deposito consiste in una formazione di più strati di ghiaccio d'acqua mescolato con sabbia, formatosi nel corso di centinaia di milioni di anni e attualmente collocato a circa 2 chilometri al di sotto del polo nord marziano. Finora gli scienziati stimavano che l'area fosse composta principalmente da dune di sabbia, e che la percentuale di acqua ghiacciata fosse inferiore al 50%. Le scansioni radar dall'orbita suggeriscono invece che l'acqua ghiacciata sia più della sabbia, e che quello che si nasconde in profondità sia forse il terzo più grande serbatoio d'acqua sul Pianeta Rosso. La ricerca è stata pubblicata sul Geophysical Research Letters.
Il merito va allo Shallow Radar, o SHARAD, strumento a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA. SHARAD emette onde radar che penetrano in profondità e consentono agli scienziati di distinguere le strutture interne e la loro composizione. In questo caso ci sono lastre orizzontali ricche di ghiaccio, alternate a strati di sabbia. La distribuzione del ghiaccio d'acqua varia dal 61 all'88 percento in volume, il che significa che l'acqua ghiacciata ne è il componente principale.
Come sottolineato nello studio, se fuso e portato alla superficie, "il ghiaccio sarebbe sufficiente per avvolgere Marte in uno strato di acqua profondo almeno 1,5 metri". La spiegazione che pare più plausibile è che queste strutture siano i resti di vecchie calotte polari che si sono ristrette e sono state sepolte dalla sabbia durante i periodi caldi. Ne segue che potrebbero essere una sorta di "registrazione storica" del clima marziano, perché analogamente agli anelli di un albero, mostrano la crescita e il ritiro di antiche calotte polari nel corso degli anni.
La presenza di una così abbondante quantità d'acqua teoricamente è di buon auspicio per i futuri coloni, che ne avranno bisogno per sopravvivere. "Le lastre di ghiaccio potrebbero essere molto pure, con poche impurità di polvere. Tuttavia, sono sepolte sotto una calotta polare con 2 chilometri di spessore, quindi non saranno facili da raggiungere" ha sottolineato Nerozzi. "Sarebbe molto più facile estrarre acqua quasi pura dal ghiaccio sulla superficie, che per diventare potabile dovrebbe essere filtrato dalle impurità della polvere e forse da alcuni sali".
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