Le città parlano, raccontano i disagi, i giudizi e le segnalazioni di chi vi abita. Chi è stato chiamato ad amministrarle deve essere in grado di mettersi in ascolto per dare risposte adeguate. A Bari ci provano con M.U.S.I.C.A., un sistema informatizzato di raccolta delle informazioni digitali da fonti molteplici ed eterogenee, che vengono analizzate e aggregate con strumenti di Business Intelligence per confluire su un cruscotto web a disposizione di amministratori e dirigenti comunali.
M.U.S.I.C.A. è l'acronimo di "monitoraggio urbano attraverso soluzioni innovative per città agili" ed è un progetto in fase di release 2, cioè funzionante e in continua evoluzione. Con la Ripartizione innovazione tecnologica del Comune di Bari collaborano Exprivia, IBM, Links e TERA mentre l'enorme mole di Big Data fluisce attraverso i cloud server comunali e del Data Center ReCaS, fiore all'occhiello tecnologico dell'Università di Bari. Gli ambiti di analisi riguardano l'energia, la sicurezza, l'ambiente e la mobilità; le fonti sono interne ed esterne agli uffici comunali e comprendono anche le informazioni diffuse sui social network e i risultati dei sondaggi.
Quanto alla videosorveglianza, M.U.S.I.C.A. raccoglie immagini e dati da un centinaio di videocamere ad alta risoluzione, collegate alla sala operativa della polizia locale. Le videocamere ad alta risoluzione sono basate su software con funzioni predittive, in grado di dare l'allarme in caso di assembramenti e di "taggare" le persone inquadrate e seguirle costantemente attraverso le varie postazioni. E la privacy? Tutti i dati raccolti sono resi anonimi nel rispetto della normativa sulla riservatezza e restano a disposizione dell'autorità giudiziaria nei tempi previsti. Una ventina di agenti di polizia locale è dotata di lettori professionali ad alte prestazioni per l'identificazione a distanza di etichette RFID. I tag RFID sono in corso di installazione nei nuovi cartelli per i passi carrabili e sulla cartellonistica pubblicitaria, per combattere l'abusivismo. Anche queste informazioni affluiranno in M.U.S.I.C.A. Tutta l'infrastruttura informatica è basata su software open source.
Il sistema, come dicevamo, serve agli amministratori per avere costantemente "il polso" della città e agire con maggiore consapevolezza. Sul cruscotto web appaiono mappe interattive e geolocalizzate dei dati già analizzati, trattati e suddivisi per temi e area geografica e le fonti sono in continua evoluzione, perché un progetto del genere ha senso se il flusso non si interrompe, come un fuoco che ha bisogno di essere sempre alimentato. M.U.S.I.C.A. si fa strada. Al Forum PA 2017 è stato premiato come miglior progetto smart city, dati e Internet of Things, e a Maastricht è stato selezionato come best practice all'European Public Sector Award 2017.
M.U.S.I.C.A., in sostanza, è uno strumento per acquisire, processare e valorizzare i miliardi di dati che ogni momento, ogni giorno, sono generati dal sistema-città. Agli amministratori non resta che ascoltarli, comprenderli e agire rapidamente. Perché "d'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda". Marco Polo, che non sapeva nulla di Business Intelligence e Big Data, lo suggerì persino all'imperatore Kublai Kan ("Le Città invisibili", Italo Calvino).
Un'occasione ghiotta per leggere (o rileggere) "Le città invisibili".