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a cura di Elena Re Garbagnati

Lockheed Martin ha svelato ulteriori informazioni sul Deep Space Gateway, un habitat lunare orbitante ideato in collaborazione con la NASA per facilitare le missioni da e verso la Luna e Marte, e per permettere anche agli esseri umani di vivere e lavorare nello Spazio. Una visione che qualche giorno fa è stata messa in mostra presso il Kennedy Space Center.

La struttura centrale è costituita dal Donatello Multi-Purpose Logistics Module (MPLM), un modulo che risale all'epoca dello Space Shuttle, fu progettato dall'agenzia Spaziale Italiana e poi riadattato da Lockheed Martin per questo scopo. 

Habitat Module sul Deep Space gateway

Modulo abitabile sul Deep Space Gateway. Credit: Lockheed Martin

Come tutti i moduli Multi Purpose, il Donatello è un modulo pressurizzato destinato a trasportare equipaggiamenti, esperimenti e materiali. Non è mai stato inviato nello spazio a seguito della soppressione del programma Space Shuttle, e Lockheed Martin lo ha usato come base per creare il prototipo del proprio habitat.

Ha una lunghezza di 6,7 metri e una larghezza di 4,57 metri, ed è diventato un ambiente capace di alloggiare gli astronauti per un periodo da 30 a 60 giorni. Secondo Bill Pratt, a capo del programma, può contenere esperimenti scientifici, sistemi di supporto vitale, postazioni per dormire, macchine per esercizi fisici e workstation robotiche.

Per creare il prototipo l'azienda ha sfruttato la realtà virtuale e quella aumentata, che hanno permesso di risolvere i problemi di progettazione nella fase iniziale e di fare un uso ottimale dello spazio limitato a disposizione.

Pratt ha spiegato la filosofia di progettazione in questo modo: "pensatelo come un camper nello Spazio profondo. In un camper il tavolo diventa il letto e bisogna essere particolarmente efficienti con la gestione dello spazio. È quello che stiamo testando". E dato che vogliono arrivare sulla Luna e su Marte il più rapidamente possibile, cercano di fare di necessità virtù e riutilizzare tutto il possibile.

Deep Space Gateway, illustrazione artistica

Deep Space Gateway, illustrazione artistica. Crediti: NASA

Il modulo descritto è solo uno dei componenti che andranno a creare il Deep Space Gateway. Ci saranno anche una camera di equilibrio, un modulo di propulsione, uno per l'attracco e uno di alimentazione. Nel complesso la stazione orbitante peserebbe 68 tonnellate, quindi ben più piccolo della Stazione Spaziale Internazionale, che pesa ben 408 tonnellate.

Uno dei motivi per i quali è stato rispolverato il Donatello è che il Deep Space Gateway dovrebbe essere sfruttato anche per allestire l'Orion Multi-Purpose Crew Vehicle (MPCV), che ospiterà l'equipaggio nei viaggi da e verso la Luna e Marte a bordo dello Space Launch System (SLS). Ricordiamo tuttavia che per i viaggi verso Marte sono in fase di sviluppo anche il Deep Space Transport e il lander Mars Base Camp, non sappiamo ancora quali soluzioni saranno promosse in via definitiva.

Dietro a tutti questi progetti ci sono finanziamenti NASA, che in tutto ha assegnato 65 milioni di dollari a sei differenti aziende: oltre a Lockheed Martin sono in corsa anche Boeing, Space Systems, Orbital ATK, NanoRacks e Bigelow Aerospace. Tutti dovranno preparare entro fine anno dei prototipi da sottoporre all'agenzia spaziale statunitense.

Sempre che le date siano confermate, tutto questo lavoro è volto a inviare la prima missione con equipaggio su Marte nel decennio del 2030.


Tom's Consiglia

Se volete saperne di più sull'esplorazione della Luna e le osservazioni del nostro satellite leggete il libro La Luna. Dallo sbarco alla colonizzazione di Piero Bianucci.

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