Le aziende tech dovranno farsi concorrenza per davvero, fine degli accordi sui lavoratori

La FTC vota per vietare la maggior parte degli accordi di non concorrenza a livello nazionale, una pratica comune tra le grandi aziende tech.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La Federal Trade Commission degli Stati Uniti, l’autorità antitrust, ha votato per vietare la maggior parte degli accordi di non concorrenza a livello nazionale, una pratica diffusa tra le grandi aziende tech. 

Si tratta di un cambiamento significativo nel panorama lavorativo negli Stati Uniti, e per estensione è qualcosa che potrebbe avere ricadute a livello mondiale. In poche parole, dirigenti e collaboratori potranno licenziarsi e andare dal concorrente, se questo offre di più. Una pratica che veniva ostacolata con vincoli contrattuali; rimossi tali vincoli, la speranza è che si attivi una concorrenza più sana. La nuova legge invalida anche gli accordi esistenti, fatto salvo i dirigenti senior. 

Questi accordi, comunemente usati dalle aziende per evitare il "pilferage" dei dipendenti, saranno infatti vietati a quasi tutte le posizioni, tranne per i dirigenti senior.

Una delle preoccupazioni - teoriche - usate per giustificare questi accordi è che una persona può portare informazioni riservate in casa del concorrente. Tuttavia, la FTC ha ritenuto che le alternative, come gli accordi di non divulgazione e le leggi sui segreti commerciali, siano più adeguate per proteggere la proprietà intellettuale senza limitare la libertà lavorativa dei dipendenti.

Si stima che il 18% degli statunitensi, circa 30 milioni di persone, sia soggetto a questi accordi, che possono causare riduzioni salariali e spingere i lavoratori a condizioni di lavoro meno desiderabili.

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