La stampante 3D più grande del mondo fa una casa in 80 ore

L'Università del Maine ha fatto un passo avanti epocale nel mondo della stampa 3D con l'introduzione della Factory of the Future 1.0.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

L'Università del Maine ha fatto un passo avanti epocale nel mondo della stampa 3D con l'introduzione della Factory of the Future 1.0 (FoF 1.0), la più grande stampante al mondo per polimeri. Questo innovativo dispositivo non solo è in grado di produrre oggetti di dimensioni straordinarie, ma offre anche una versatilità senza precedenti grazie alla sua capacità di passare dinamicamente tra diverse tecniche di stampa.

La FoF 1.0 può stampare oggetti fino a 29 metri di lunghezza, 10 metri di larghezza e 5 metri di altezza, aprendo nuove possibilità nel campo della produzione su larga scala. Inoltre, con una velocità di stampa fino a 226 Kg all'ora, questa macchina può trasformare rapidamente i progetti in realtà tangibili.

Ma ciò che rende veramente speciale la FoF 1.0 è la sua capacità di adattarsi a una vasta gamma di applicazioni grazie alla sua abilità di passare senza soluzione di continuità tra diverse tecniche di stampa. Dalla produzione additiva su larga scala alla produzione sottrattiva, dalla disposizione continua del nastro alle operazioni del braccio robotico, questa stampante è in grado di gestire praticamente qualsiasi lavoro.

Tuttavia, la vera rivoluzione della FoF 1.0 risiede nella sua sostenibilità. La maggior parte dei materiali utilizzati è riciclabile, consentendo agli utenti di destrutturare gli oggetti stampati e riciclarli per creare nuovi prodotti. Inoltre, la stampante dà la priorità ai materiali biobased, come i residui di legno, contribuendo così a ridurre l'impatto ambientale della produzione.

Un'applicazione promettente della FoF 1.0 è nella produzione di alloggi accessibili e sostenibili. Con l'Università del Maine che si impegna a rispondere alla crescente domanda di alloggi nel Maine, la FoF 1.0 potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel fornire soluzioni abitative innovative e convenienti per le comunità locali, dando vita ad abitazioni in circa 80 ore.

Tuttavia, la FoF 1.0 non si limita solo alla produzione abitativa. Grazie ai finanziamenti ricevuti dal Corpo degli Ingegneri dell'Esercito, dal Dipartimento della Difesa e dal Dipartimento dell'Energia, la stampante sarà utilizzata anche per la produzione di veicoli leggeri e rapidamente dispiegabili, contribuendo così alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Con la costruzione imminente del Green Engineering and Materials (GEM) Factory of the Future, l'Università del Maine dimostra il suo impegno verso la ricerca e lo sviluppo di pratiche di produzione più sostenibili. Con la FoF 1.0 come punto di partenza, ci si può aspettare ulteriori innovazioni nel campo della stampa 3D e della produzione sostenibile nel prossimo futuro.

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