La rubrica di Whatsapp viola la privacy? Il Garante indaga

Il Garante della Privacy ha spedito un questionario a WhatsApp Inc. per fare chiarezza sulla gestione dei dati degli utenti italiani. Preoccupano la gestione della rubrica e i tipi di dati raccolti.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante della Privacy ha contattato la californiana WhatsApp Inc. per avere maggiori dettagli sulla gestione della privacy degli utenti italiani. La nota applicazione di messaggistica istantanea potrebbe infatti violare le norme vigenti, come ha rivelato un recente rapporto dei Garanti per la privacy canadese e olandese.

In pratica si è scoperto che gli utenti "per poter usufruire del servizio di messaggistica, devono consentire che l'applicazione acceda alla rubrica dei contatti presente sul proprio smartphone o sul proprio tablet". Questo vuol dire che l'applicazione è in grado di rilevare i dati personali di soggetti terzi estranei sia al software che al servizio. Un dettaglio che almeno su iOS è stato risolto con la presenza di una procedura manuale.

WhatsApp

"Nel rapporto sono state inoltre ipotizzate possibili criticità nelle misure di sicurezza adottate, in particolare riguardo alla conservazione dei dati trattati e al loro accesso da parte di terzi non autorizzati", sottolinea la nota ufficiale del Garante italiano.

WhatsApp Inc. è stata quindi chiamata a chiarire quali tipi di dati personali vengono raccolti e usati al momento dell'iscrizione e nel corso dell'erogazione dei servizi di messaggistica e condivisione file.

Non di meno "come vengono conservati e protetti questi dati; le misure adottate (es. cifratura, generazione di credenziali etc.) per limitare il rischio di accesso da parte di soggetti diversi dagli interessati". Si teme infatti che non siano stati previsti sistemi contro gli attacchi tipo "man in the middle", volti ad acquisire illecitamente il contenuto dei messaggi scambiati mediante l'applicazione.

Infine il Garante ha chiesto di sapere per quanto tempo vengono conservati i dati degli utenti e il numero degli account riferibili a quelli italiani.

La presidenza Soro si sta manifestando piuttosto attiva, non c'è che dire. Dal suo insediamento si sono moltiplicate le valutazioni e gli interventi sul fronte digitale. È di qualche settimana fa ad esempio l'azione nei confronti di Skype per migliorare le procedure che consentono la chiusura degli account personali.

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