La Polizia iraniana colpisce ancora: Wechat e Instagram sono finite nella lista nera. Dopo le critiche a Facebook, Twitter, Youtube e altri social network ecco un'altra sortita da parte dei difensori dei precetti islamici sciiti. "La Polizia proverà a salvare la salute della gente e ad aiutarla a evitare di finire nella trappola della corruzione morale", ha dichiarato il generale Masoud Zahedian.
Iran online
Insomma, si vuole proteggere i giovani iraniani dalle nuove tecnologie. Non a caso Internet è censurata e l'accesso a Facebook, Twitter, YouTube, Google Maps e siti pornografici è censurato. Ovviamente secondo le stime il 20/30% degli utenti dispone di software specifici per aggirare ogni limitazione, ma nel tempo si è costretti a comprarne di nuovi. Ad ogni modo l'effetto collaterale è che queste applicazioni tendono a saturare la banda disponibile, e non bisogna dimenticare che gli accessi sono spesso condivisi.
Ufficialmente il capo del governo Hassan Rohani ha auspicato una maggiore liberalizzazione della rete iraniana, ma secondo molti osservatori i gruppi di potere più integralisti sono contrari.