Nikon ha da poco annunciato la sua nuova fotocamera mirrorless, l'attesissima Nikon Z6 III, erede naturale della popolarissima Z6 II. Tra le tante novità ipotizzate in mesi di rumor e indiscrezioni ci sono alcune conferme e qualche sorpresa inaspettata, come il sensore sensore CMOS parzialmente impilato da 24,5 megapixel, il primo del suo genere. A questo si aggiunge la presenza di un nuovo display finalmente articolato, un componente di fondamentale importanza su fotocamere ibride come la Z6 III.
Ma tornando al sensore, cosa vuol dire parzialmente impilato? Proviamo a spiegarlo: a differenza del sensore del più costoso Nikon Z9 o Nikon Z8, in cui le parti del circuito e l'area dei pixel si estendono per tutta la dimensione del sensore d'immagine e sono sovrapposte, o della precedente Z6 II che dispone di un classico sensore non impilato, nella Z6 III le parti del circuito sono impilate come barre sulla parte superiore e inferiore dell'area dei pixel.
Questo comporta una maggiore velocità di scatto continuo, un autofocus più rapido, frame rate video più elevati e un minor effetto di rolling shutter rispetto alla Z6 II con il suo sensore BSI CMOS in modalità e-shutter. Tutto questo è possibile anche grazie alla presenza del processore Expeed 7 già presente su Nikon Z8, Z9 e Zf. Tuttavia, significa anche che la Z6 III non è veloce come le top di gamma Z8 o Z9 con i loro sensori completamente impilati. In termini semplici, impilare parzialmente il sensore consente a Nikon di mantenere il prezzo di questa fotocamera inferiore rispetto a quello del Z8 e Z9, migliorando al contempo le prestazioni rispetto alla generazione precedente.
Tra gli altri aggiornamenti importanti troviamo un mirino elettronico che può raggiungere un picco di luminosità di 4.000 nit e delle specifiche video aggiornato con video 6K RAW a fino a 60 fps e 4K RAW a fino a 120 fps. Nikon promette anche una qualità costruttiva pari a quella dell'ammiraglia Z8, quindi con una resistenza elevata a polvere e umidità e la capacità di funzionare a temperature fino a −10°C.
L'impugnatura della Nikon Z6 III è più profonda rispetto a quella già molto comoda della Z6 II per garantire più comfort nelle sessioni di scatto più lunghe e impegnative. Sebbene la Z6 III non abbia una modalità di messa a fuoco dedicata agli uccelli, Nikon afferma che il suo autofocus è il 20% più veloce rispetto al Z6 II e ha un raggio esteso fino a -10EV, il che significa che è più sensibile anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Tutta questa qualità, tuttavia, ha un prezzo. La nuova Z6 III costa ben 2.999€ per il solo corpo. Considerando che al momento del lancio la Z6 II costava 2.199€ parliamo di un aumento di prezzo di 800€, che non sono esattamente noccioline. Siamo certi che molti fotografi saranno disposti a pagare la differenza per avere un AF al passo con i tempi e funzioni video avanzate, ma per molti amatori il prezzo della Z6 III potrebbe risultare fuori portata, perlomeno per il primo periodo successivo al lancio.