La NASA riporterà l'uomo sulla Luna, I primi dovrebbero sbarcare nel 2024. Bill Gerstenmaier, associate administrator for human exploration and operations della NASA, in occasione del Space Studies Board and Aeronautics and Space Engineering Board ha parlato un po' più in dettaglio del piano della NASA per tornare sulla Luna.
Nel corso del suo intervento, Gerstenmaier ha sottolineato come l'obiettivo non sia "facile e privo di rischi". L'idea è di lanciare tre razzi heavy-lift Space Launch System e il veicolo spaziale Orion, iniziando con la missione Exploration Mission (EM) 1 già in sviluppo. Ricordiamo che questa missione ha subito ritardi, a cui l'agenzia sta cercando di ovviare. Fra i passaggi chiave, non è detto che verrà condotto il test statico "green run" dello stadio principale di SLS presso lo Stennis Space Center: gli esperti stanno cercando di capire se si possa evitare o se ci sia un modo per "accelerarlo". Il comitato consultivo sulla sicurezza aerospaziale, durante l'incontro del 25 aprile scorso, ne ha caldeggiata l'esecuzione, e Gerstenmaier ha annotato che l'alternativa di fare un breve test statico al Kennedy Space Center - non più di 10 secondi, contro gli otto minuti del test green run - non testerebbe tutto ciò che sarebbe necessario verificare.
Gerstenmaier ha inoltre spiegato che, nel migliore dei casi, l'EM-1 sarebbe stato lanciato verso la fine del 2020, "ma probabilmente il lancio si terrà nel 2021." Un volo di prova con equipaggio, EM-2, seguirà nel 2022, data che - ha detto - probabilmente non sarà influenzata dagli esiti del programma EM-1. EM-3 effettuerebbe quindi la missione iniziale di atterraggio lunare. Ricordiamo che la Exploration Mission-1 dovrebbe portare una navicella senza equipaggio oltre la Luna in un viaggio di circa tre settimane.
Nel frattempo, sarebbero in corso i lavori per mettere a punto altri elementi dell'architettura di atterraggio lunare. L'agenzia ha ampliato il programma Next Space Technologies for Exploration Partnerships, che è pronto a vagliare concept di lander lunari. La richiesta è un veicolo all-in-one per l'atterraggio, ossia che sia capace di gestire tutte le fasi. Si tratta di una deviazione dai piani precedenti, che richiedevano moduli separati per la gestione di ciascuna fase.
L'unico altro elemento del Gateway che è stato pianificato è "una sorta di piccolo modulo di attracco / abitazione", ossia l'essenziale per supportare un atterraggio lunare. Questo nonostante in una precedente presentazione alla riunione del Consiglio, Ryan Whitley, direttore della politica spaziale civile presso il Consiglio nazionale dello spazio, ha suggerito che un Gateway potrebbe non essere necessario per il primo sbarco nel 2024, ma solo per l'esplorazione lunare a lungo termine.
Un evidente tentativo di limare il più possibile i costi, come ammette lo stesso Gerstenmaier, secondo cui l'approccio per un atterraggio lunare umano nel 2024 è minimalista: "direi che l'atterraggio iniziale del 2024, sarà piuttosto spartano. Stiamo valutando il minimo necessario per riuscire e fare le cose".
Volete saperne di più sulla storia dell’esplorazione spaziale? Leggete Dallo Sputnick allo Shuttle, scritto dall’astronauta italiano Umberto Guidoni.