Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Spitzer ha svolto finora oltre 106.000 ore di osservazione, e migliaia di scienziati in tutto il mondo hanno usato i suoi dati per i loro studi: questo telescopio spaziale è protagonista di oltre 8.000 articoli scientifici.

La missione primaria di Spitzer, dopo il primo prolungamento, è durata 5,5 anni, durante i quali ha operato in una "fase fredda". I suoi strumenti erano infatti raffreddati a una temperatura di poco superiore allo zero assoluto con l'elio liquido, che consentiva di scattare immagini alla migliore qualità possibile. Una soluzione che ha conferito a Spitzer un'alta sensibilità per oggetti "freddi".

Nel luglio 2009 la riserva di elio si è esaurita, e da allora gli scienziati hanno attivato la cosiddetta "fase calda" della missione. Una parte degli strumenti ha smesso di funzionare, ma quello principale, chiamato Infrared Array Camera (IRAC) è ancora attivo. Delle quattro telecamere usate in origine da IRAC, due continuano a funzionare nella fase calda con la stessa sensibilità che avevano durante la fase fredda. Da notare che "caldo" e "freddo" vanno circostanziati all'ambiente spaziale: gli strumenti di Spitzer nella fase calda infatti operano a meno di 30 K, -243 gradi centigradi.

James Webb

James Webb. Crediti: NASA

Nel 2016 Spitzer è entrato in un'altra fase della missione estesa denominata "Spitzer Beyond", che dovrebbe proseguire fino a novembre 2019, quando si esauriranno i fondi attualmente stanziati a sostegno della sua attività. Successivamente non chiaro che cosa accadrà. Alcune fonti riferivano dell'intenzione della NASA di cederlo in prestito a un'istituzione accademica o a un operatore privato, ma al momento non ci sono annunci ufficiali al riguardo.

La sua attività dovrebbe essere rimpiazzata dal più nuovo telescopio spaziale James Webb costato 8,7 miliardi di dollari.

Leggi altri articoli