La macchina per vedere i sogni esiste, o quasi

Una nuova ricerca dell'Università di Berkeley mostra come sia stata messa a punto una tecnologia capace di riprodurre in modo grossolano le immagini visualizzate dal cervello. È ancora molto acerba, ma senz'altro molto promettente, e sopratutto affascinante.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

I ricercatori dellUniversità di Berkely sono riusciti a ricostruire le immagini visualizzate nel cervello umano. O almeno hanno fatto un buon salto in avanti in questo affascinante campo di ricerca. Per farlo è stata usata una tecnica nota come functional Magnetic Resonance Imaging (fMRI), abbinata a un algoritmo specifico che rielabora i segnali.

Il concetto è semplice da capire: si monitora l'attività del cervello umano quando visualizza delle immagini, e si elaborano i segnali per ricostruire le immagini stesse. L'applicazione tuttavia è molto complessa, e secondo i ricercatori siamo ancora a decenni da applicazioni davvero utili di questa tecnologia.

Affascinante

Potrebbe servire a molti scopi, come l'analisi di persone in coma o impossibilitate a comunicare, ma naturalmente l'immaginazione ci spinge alla lettura del pensiero o a quella dei sogni. Dovremmo attendere ancora parecchio, in ogni caso.

Anche così "questo è un grande salto nella ricostruzione delle immagini" spiega il professor Jack Gallant, coautore della ricerca. "Stiamo aprendo una finestra nei film delle nostre menti".

L'esperimento si è svolto in due parti. Nella prima, un soggetto guardava alcune immagini, mentre la macchina monitorava l'attività cerebrale, e un computer elaborava i segnali. Nella seconda il computer ha analizzato i dati provenienti da tre persone, e cercato di trovare i video più simili a quelli originali, selezionandoli da una vasta playlist di YouTube. Un totale di 18 milioni di secondi, che non includevano però i video presentati ai tre soggetti di studio.

Nel secondo video potete infatti vedere quattro flussi d'immagini. Il primo è il video effettivamente mostrato ai soggetti dello studio. Le tre linee d'immagini sottostanti invece sono i tentativi del computer, che cerca di trovare il video originale tra quelli proposti.

Chi è interessato ai dettagli può approfondire sul sito del professor Gallan. Se leggendo questo articolo vi è venuto in mente Inception non possiamo certo biasimarvi, e nemmeno se avete pensato che sarebbe la soluzione definitiva per assicurare la comprensione tra uomini e donne.

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