La legge francese anti-P2P fa bene alla pirateria

Secondo una recente indagine condotta dell'Università di Rennes, la legge HADOPI starebbe favorendo la diffusione di sistemi alternativi per l'acceso a contenuti pirata. Ecco svettare streaming e servizi di hosting; il P2P tradizionale è in declino.

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a cura di Dario D'Elia

La legge francese (HADOPI) contro la pirateria online, che rende possibile la sospensione della connessione ADSL, non sta funzionando molto bene. Nata per fiaccare il cosiddetto file-sharing illegale, in pratica, sta favorendo la diffusione di ben più comode alternative come i servizi di streaming (20% del campione) e hosting (Rapidshare e Megaupload).

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Secondo una recente indagine condotta dell'Università di Rennes, in Bretagna, il traffico pirata sarebbe cresciuto complessivamente di circa il 3%. L'utilizzo delle piattaforme P2P (solo il 14% del campione) è in declino, ma probabilmente non solo a causa della nuova legge ma anche alle rinnovate esigenze di "usabilità" e miglioramento diffuso delle connessioni Internet.

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Da rilevare inoltre che il 27% degli utenti che condividono musica illegalmente acquista regolarmente musica online o nei negozi. Perseguire lo zoccolo duro degli appassionati, in pratica, potrebbe dimostrarsi rischioso per lo stesso mercato musicale.

Aggiornamento. La FIMI, la Federazione che rappresenta le principali aziende discografiche italiane, ha voluto segnalarci che sarebbe bene ricordare che "la legge francese non è ancora operativa, ovvero l'agenzia istituita dalla legge non ha ancora iniziato l'attività sul campo". Insomma, a loro parere, "è prematuro fare delle analisi perché non si possono fondare su alcun risultato concreto. Non vi sono state ancora disconnessioni e nemmeno sono state inviate delle diffide".

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