La dorsale in fibra ZION di Open Fiber ieri ha superato brillantemente il test dei 400 Gbps nel tratto tra Firenze e Bologna. Ciò vuol dire che con una singola portante ottica su infrastruttura attiva l'operatore wholesale è in grado di supportare 100/200/400 Gbps in relazione alle esigenze degli operatori partner, come ad esempio Vodafone e Wind.
Ma qual è il reale valore aggiunto di questo risultato per i servizi? "Tra i benefici del 400G: una maggiore efficienza trasmissiva, capacità, minori costi industriali e consumi energetici per il trasporto delle informazioni", ha spiegato a Tom's Hardware Domenico Angotti, Responsabile Ingegneria Open Fiber. "Le rete ZION di Open Fiber è già programmabile e pronta per gestire in modalità elastica, veloce e affidabile canali ottici a 100/200/400 Gbps in funzione delle richieste degli operatori, sulla stessa infrastruttura in fibra".
In pratica gli operatori che erogano poi i servizi di connettività finale ai clienti non vengono discriminati in alcun modo e a la carte possono decidere di cosa hanno bisogno. "Con la velocità di 400G è possibile gestire mediamente in un secondo: 180mila stream video HD, 225mila sessioni di gaming online, 133mila download/upload di foto, 400mila visite siti web, 70mila download di brani musicali", ha sottolineato Angotti.
"Oggi le reti backbone degli operatori si fermano nella maggior parte dei casi a collegamenti trasmissivi di 10, 40 e 100G. Open Fiber offre una gamma molto più ampia: 100G/200G/400G. La nostra infrastruttura di trasporto è pronta per gestire il traffico dei nuovi servizi innovativi a elevata velocità e ridotta latenza, si pensi ad esempio a quelli futuri che saranno abilitati dal 5G".
La rete ZION ormai è di circa 6.300 km e si estende per tutta la penisola, ma in prospettiva è in grado di essere costantemente aggiornata per fornire prestazioni sempre più alte. Per il supporto dei 400 Gbps si è intervenuti "ai bordi della rete di backbone, con degli apparati ottici di ultima generazione, programmabili e scalabili".
"Questi apparati trasmissivi nel caso della rete Open Fiber hanno già il software pronto per offrire canali ottici a 100G/200G/400G, dal punto di vista hardware basta solo eseguire delle espansioni con delle schede aggiuntive in funzione della crescita del traffico e della richiesta del mercato. Facciamo leva pertanto su una rete altamente programmabile nel software - utilizzando prestazioni avanzate quali SDN (Software Defined Network), ROADM e Flexgrid - e facilmente espandibile come hardware", ha spiegato Angotti.
A questo punto ci si domanda se la rete abbia bisogno di ulteriori implementazioni fisiche. "Il nostro backbone nazionale (ZION) è stato completato pertanto non estenderemo ulteriormente i km di fibra. Grazie alla disponibilità di canali 100G/200G/400G possiamo offrire una elevata capacità – superiore ai 20 Terabit per singola fibra (Tbps), una quantità impensabile fino a poco tempo fa. Non occorre quindi per Open Fiber ricorrere ad ulteriori coppie di fibra sulla lunga distanza perché gli apparati ottici ai bordi riescono a sfruttare in modo efficace l’intera banda trasmissiva della fibra", ha risposto Angotti. "Gli ampliamenti di fibra ottica riguardano invece la rete di trasporto di aggregazione e ovviamente la rete di accesso, con la quale nei prossimi anni cableremo in fibra circa 19 milioni di unità immobiliari in Italia".
Per Stefano Paggi, CTO Network & Operations C&D di Open Fiber, quello di ieri è un nuovo primato che solo pochi operatori al mondo possono vantare. "La nostra infrastruttura ottica è a prova di futuro e sarà in grado di gestire il trasporto del traffico delle future Reti 5G. Open Fiber dimostra ancora una volta di essere pioniera nell’implementazione di soluzioni tecnologiche innovative a servizio delle esigenze degli operatori e dei consumatori", ha commentato Paggi.
Tempismo perfetto per la rete ZION, considerato anche che proprio ieri Open Fiber si è aggiudicata anche l'ultimo bando Infratel dedicato a Puglia, Calabria e Sardegna.