La Carta di Identità italiana – quella tradizionale, in cartoncino, non quella elettronica – piace molto ai delinquenti, che continuano a sottrarne a migliaia nelle casseforti degli uffici di anagrafe dei comuni. Le rubano in bianco, poi per i falsificatori è un gioco da ragazzi compilarle con la stampante, punzonare le foto e mettere un timbro. La Carta di Identità Elettronica invece non è falsificabile, ma la emettono soltanto 153 comuni su più di 8000. Una "sperimentazione" che va avanti da 18 anni.
Gli ultimi furti? 1300 in un solo colpo a Nocera Inferiore il 26 maggio scorso, 500 a Foggia l'8 maggio, 970 ad Albano il 25 marzo, 1000 a Campobasso a dicembre 2015, per citare soltanto i casi riportati di recente dai giornali. Sarebbe interessante avere le cifre ufficiali, ma il Ministero dell'Interno, più volte sollecitato da Tom's Hardware, non ha mai risposto alle mail (l'ultima l'abbiamo inviata il 23 maggio). Possiamo dunque soltanto ipotizzare che si tratti di un fenomeno diffuso. Le vecchie carte di identità rubate finiscono nelle mani della criminalità.
L'anno scorso il prezzo per una carta di identità rubata era di 13 euro nel primo passaggio, poi va a salire come accade in tutte le attività di ricettazione. Alcune carte d’identità rubate in Puglia, Campania e Lazio sono state trovate in possesso di cittadini non europei fermati in Germania, Irlanda, Grecia, Belgio e Italia. La Polizia ha accertato l’ingresso, con quei documenti, di cittadini siriani, albanesi, palestinesi, iraniani ed afghani. Che questi documenti in cartoncino, così facilmente falsificabili, possano far gola anche ai terroristi è una ipotesi non peregrina. Lo stesso sindaco di Foggia, Franco Landella, dopo il furto nel suo Municipio, ha detto che "Visto il clima di terrorismo che viviamo – il pensiero va all’utilizzo improprio dei documenti".
Il fenomeno potrebbe dunque essere perlomeno circoscritto, grazie all'introduzione della Carta di Identità Elettronica (CIE). Siamo l'unico paese europeo ad avere ancora il documento cartaceo. Il che ci crea non pochi problemi anche quando viaggiamo all'interno dell'area Schengen, poiché alcuni stati hanno reintrodotto i controlli alle frontiere per rispondere all’allerta terrorismo e per contrastare l’arrivo di richiedenti asilo e migranti.
Lo testimoniano anche alcuni lettori, nei commenti ai nostri precedenti articoli sull'argomento:
"In Regno Unito me l'hanno rifiutata quella cartacea, in Spagna mi hanno guardato male e l'impiegata mi fa 'ma questa roba è una carta d'identità'"?
"In Spagna mentre ritiravo il NIE l'impiegata quando ha visto la CI ha chiamato un poliziotto, mi ha fatto piantonare ed è uscita col documento per farlo visionare ai superiori, io scioccato al suo ritorno chiedo spiegazioni e lei mi dice di non aver mai visto un documento del genere, sembrava finto";
"Dopo un'esperienza simile all'aeroporto di Stansted ho iniziato a mostrare direttamente il passaporto anche nei paesi Schengen".
Dopo 18 anni di sperimentazione, costata decine di milioni di euro, a dicembre scorso il Ministero dell'Interno ha reso note le nuove "Modalità tecniche di emissione della Carta d'identità elettronica", con un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La nuova CIE sarà costituita da una smart card su cui saranno presenti le impronte digitali, il codice fiscale e gli estremi dell'atto di nascita, corredati da una serie di elementi di sicurezza (ologrammi, sfondi di sicurezza, micro scritture). Al momento della richiesta il cittadino potrà fornire il proprio consenso alla donazione degli organi e potrà indicare le modalità di contatto, ovvero il numero di telefono, l'indirizzo di posta elettronica o l'indirizzo PEC.
Ancora oggi i comuni interessati sono solo 153. Sembra davvero difficile che entro il 2018 – come fa sapere l'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) – possa essere "completata la diffusione su tutto il territorio nazionale". Le vecchie e cartonate Carte di identità italiane rubate continueranno per un bel pezzo ad alimentare il mercato dei documenti falsi.