Italia.it è un insulto: salta l'asta e continua lo sperpero

Gara annullata per l'assegnazione dei servizi tecnici relativi alla redazione del portale Italia.it. Tutto da rifare per irregolarità. Ormai questo progetto è un pozzo senza fondo, ma potrebbe continuare a fare gola perché nelle casse ha ancora 3 milioni di euro da spendere.

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a cura di Dario D'Elia

Italia.it è il progetto editoriale online più imbarazzante di cui si sia mai sentito parlare. Pochi giorni fa ecco l'ennesimo colpo di scena che tira in ballo il TAR del Lazio e il Consiglio di Stato. Eravamo rimasti ai proclami dall'ex ministro Michela Brambilla, che parlava del progetto come di una vetrina per l'Italia. Ad oggi rimangono sul nostro groppone solo i contratti di cinque Project Manager e diversi junior web content editor addetti alla testata. Manca ancora quindi il vero e proprio corpo redazionale (professionale) che dovrebbe essere assegnato tramite appalto. 

Italia.it, un sito da 10 milioni di euro

Il problema è che il 7 dicembre scorso il TAR del Lazio ha accolto il ricorso di Unicity S.p.A. avente ad oggetto la gara per "Assegnazione dei servizi tecnici relativi alla redazione del portale nazionale del turismo www.italia.it". In pratica "è stata annullata l'aggiudicazione di gara ed ogni atto conseguente", come riporta il documento ufficiale. E così Promuovi Italia S.p.A. (stazione appaltante) e Monrif S.r.l. (associazione delle imprese Monrif Net, Srl-Zeppelin group e Srl-Paesionline Srl.) sono state condannate al pagamento delle spese legali.

Cos'è realmente successo? Semplicemente qualcosa di poco chiaro: Promuovi Italia ha fornito tardi ogni documentazione per la verifica delle procedure di gara. E così chi non ha vinto si è rivolto al TAR del Lazio dimostrando ogni ragione delle irregolarità avvenute. Se entro 60 giorni non vi sarà un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato la gara sarà annullata e da rifare.

Ora, per chi lavora nel settore online sentir parlare di 4,5 milioni di euro per un sito turistico fa a dir poco ridere, ancora di più se si scopre che 1,5 sono stati spesi per project manager e junior editor. A questo punto quanto sarà speso per i contenuti editoriali? Qualche milione, magari per assumere Wilbur Smith?

E detta tutta questa è l'ultima ciliegina marcia di Italia.it. Perché il resto della torta avariata è già costato più di 10 milioni di euro, senza contare l'appalto informatico e i ritardi.

Ma cos'è Italia.it? Forse una metafora?

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