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a cura di Dario Oropallo

Più volte vi abbiamo raccontato le posizioni e i provvedimenti dei vari stati rispetto alle criptovalute e al loro uso. Nel corso della settimana anche il presidente della Consob, Paolo Savona, ha espresso un'opinione, la prima da parte di un'istituzione italiana. Ma pare che una "isola del tesoro" delle criptovalute sia vicinissima all'Italia, nel mezzo del Mediterraneo. Di quale stato stiamo parlando?

Dal 2018, diverse società blockchain hanno individuato come base per le proprie operazioni a Malta. Tra questi c'è il rinomato exchange di criptovalute Binance, che ha scelto Malta per le sue leggi favorevoli alle criptovalute e al trading di asset a esse afferenti. Le compagnie di trading possono operare a Malta senza alcuna licenza per massimo un anno. Secondo una fonte anonima, che lavora nel settore ed è stata riportata dal Times of Malta, questa tolleranza ha contribuito a "un'esplosione di transazioni ad alto rischio eseguite da exchange di criptovalute in un contesto senza licenze".

Malta è così diventata "l'isola del tesoro" delle criptovalute. Si stima che circa 40 milioni di euro in criptovalute siano transitate per Malta. Da giugno 2020, Malta ha ulteriormente ampliato le proposte per chi investe in meccanismi basati sulla blockchain. Lo scopo, come riferisce Kearon Bruno, presidente del "Digital Economy Think Tank", è l'adozione di un approccio più olistico, che promuova l'adozione di asset digitali per la crescita economica. "Stiamo abbandonando l9idea della Blockchain Island, vogliamo diventare una Digital Island. Riteniamo di poter trarre maggiori benefici da un approccio più olistico, che tenga conto di tutti gli aspetti delle nuove tecnologie".

Malta è considerata, ancora oggi, una destinazione attraente per le aziende che investonto in asset digitali, un unicum in Europa.

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