Internet Archive, la biblioteca digitale perde la battaglia legale

Perso l'appello: violati i diritti d'autore degli editori, confermata sentenza del tribunale federale.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

L'Internet Archive ha perso l'appello contro importanti case editrici nella Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Secondo Circuito. La corte ha respinto la richiesta dell'organizzazione non profit di poter gestire legalmente la sua biblioteca virtuale di libri secondo la dottrina del fair use.

La controversia nasce dalla National Emergency Library (NEL) lanciata da Archive.org nel marzo 2020, per fornire accesso a materiali bibliotecari digitalizzati durante la pandemia di COVID-19. Inizialmente gli utenti potevano prendere in prestito un libro alla volta, ma successivamente fu consentito il prestito illimitato di e-book.

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Questa mossa provocò le critiche di autori come Colson Whitehead e Neil Gaiman, oltre che della Authors Guild. Nonostante Archive.org abbia poi ripristinato i limiti di prestito, case editrici come Hachette Book Group, HarperCollins e Random House hanno intentato causa nel giugno successivo.

La corte ha riconosciuto Internet Archive come entità non commerciale.

Meno di tre anni dopo, un giudice federale si è pronunciato a favore degli editori, dichiarando che il sito web non profit ha violato le protezioni del copyright. L'unico aspetto positivo per Archive.org è stato il riconoscimento da parte della corte del suo status di entità non commerciale.

L'Internet Archive deve ora affrontare una separata causa per violazione del copyright riguardante i suoi progetti di digitalizzazione musicale, intentata l'anno scorso da Universal Music Group e Sony.

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