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Indigo lavora a una delle applicazioni più promettenti, ma anche più complesse, dell'Intelligenza Artificiale, vale a dire il chatbot. Si tratta di quei software con cui si può chiacchierare: fino a qualche anno fa ne esistevano alcuni creati per solo divertimento, ma oggi stanno cominciando a diffondersi alcuni prodotti professionali.
L'idea è che io, cliente, apro una chat con un certo servizio. Ma a rispondere non c'è un essere umano, almeno non subito. Sarà un software a parlare con me. Più intelligente l'algoritmo, migliori le risposte: fino al punto, ideale, in cui non è necessario l'intervento umano per risolvere il problema.
Un chatbot evoluto può suonare dunque minaccioso, se si pensa al fatto che potrebbe "rubare il lavoro" a migliaia di operatori di call center. Almeno in parte, si tratta di una verità innegabile, ma questi strumenti sono ancora acerbi ed è ancora (relativamente) lontano il momento in cui potranno sostituire in tutto l'Umano.
Nel frattempo Indigo, fondata e guidata da Gianluca Maruzzella, continua a lavorare per raffinare il proprio prodotto. Con l'obiettivo migliorare la qualità del lavoro umano, scaricando gli operatori da mansioni rutinarie a bassa e bassissima qualificazione. I settori più interessanti sono editoria, retail, food, farmaceutico, finanziario, assicurativo, utilities, consumer goods/high tech, pubblica amministrazione e gaming.
Al momento Indigo ha diversi chatbot in via di sviluppo ma ce ne sono alcuni già funzionanti. Sul sito di Sapere Salute in particolare potete mettere alla prova quello sviluppato per Bayer. L'obiettivo era aumentare il traffico sul sito stesso e fornire ai visitatori uno strumento che li aiutasse a trovare le informazioni giuste. In alternativa, potete provare questo chatbot della stessa Indigo.