Intel scorretta con AMD: multa UE da 1 miliardo confermata

Il Tribunale dell'Unione Europea ha confermato la multa di oltre un miliardo inflitta a Intel nel 2009. L'azienda ha perso l'appello ed è stata riconosciuta colpevole di abuso di posizione dominante e pratiche anticoncorrenziali.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel ha perso l'appello contro la multa da 1,06 miliardi di euro comminata dalla Commissione Europea cinque anni fa. L'azienda era finita nel mirino delle autorità per pratiche anticoncorrenziali illegali e abuso di posizione dominante nel mercato dei processori x86, a danno di AMD (Advanced Micro Devices).

Nel 2009 la Commissione determinò che Intel aveva messo in campo una serie di manovre volte a soffocare sul nascere la concorrenza della principale rivale. La casa di Santa Clara usò a proprio vantaggio una serie di sconti ai produttori di computer e catene distributive, assumendo anche altre misure volte a impedire o ritardare l'arrivo sul mercato di computer basati su hardware concorrente.

A beneficiare degli sconti e degli accordi produttori come Dell, HP, NEC, Lenovo e la catena Media Saturn Holding (MediaWorld). Intel avrebbe fatto prezzi di favore a Dell dal dicembre 2002 a quello 2005 per impedire l'uso di CPU AMD nei suoi PC. Un patto che se infranto avrebbe "portato un forte impatto a tutta la linea di business", scriveva Dell in una presentazione temendo ripercussioni nei rapporti con Intel.

HP, invece, fu beneficiaria di sconti tra il novembre 2002 e il maggio 2005 solo nel caso in cui il 95% delle CPU acquistate per sistemi desktop business fossero a marchio Intel. NEC fu aiutata ad aumentare la sua quota di mercato con lo stesso meccanismo e Lenovo, nel 2007, siglò un accordo per cui in quell'anno non poteva vendere notebook con CPU AMD. Media Saturn Holding (MSH), casa madre di MediaWorld, venne pagata dall'ottobre 2002 al dicembre 2007 per vendere esclusivamente PC basati su CPU Intel.

Il tribunale dell'Unione Europea (General Court) ha deciso che la Commissione, cinque anni fa, prese la decisione giusta. "Ha dimostrato che Intel ha cercato di nascondere la natura anticoncorrenziale delle proprie azioni e attuato una strategia globale a lungo termine per escludere AMD dai canali di vendita strategicamente più importanti", ha detto il giudice.

"Il Tribunale ritiene che nessuno degli argomenti sollevati da Intel supporti la conclusione che l'ammenda inflitta sia sproporzionata. Al contrario, si ritiene che alla luce dei fatti la multa sia opportuna". Intel può ora portare il proprio caso presso la Corte di giustizia dell'Unione Europea.

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