Intel poteva comprare NVIDIA nel 2005: ha perso l'affare del secolo?

Il mondo dell'hardware sarebbe stato decisamente diverso da come lo conosciamo oggi.

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a cura di Marco Pedrani

Caporedattore centrale

Nel lontano 2005, l'allora CEO di Intel Paul Otellini ebbe un'idea: acquistare NVIDIA per 20 miliardi di dollari. All'epoca si pensava che i design di NVIDIA avrebbero giocato un ruolo chiave nei datacenter, ma il consiglio di amministrazione respinse la proposta, preoccupato per l'entità dell'acquisizione e le difficoltà che si sarebbero dovute affrontare per integrare le due aziende.

Anziché acquistare NVIDIA, Intel decise di sviluppare internamente Larrabee, guidato dall'attuale CEO Pat Gelsinger, che utilizzava tecnologie x86 in un ibrido tra CPU e GPU. Il progetto venne poi abbandonato e Intel per diversi anni uscì dal mercato delle schede grafiche, per poi riprovarci nel recente passato con Intel Arc.

Pur non essendo riuscita ad acquisire NVIDIA, Intel ha comunque fatto investimenti nel settore datacenter e dell'intelligenza artificiale, con Nervana Systems e Movidius nel 2016 e Habana Labs nel 2019. Tuttavia, nessuna di queste si è avvicinata al successo raggiunto da NVIDIA, che oggi ha una capitalizzazione di mercato superiore ai 3 trilioni di dollari.

Oggi, Intel è una rivale di NVIDIA nel settore enterprise, dove sta cercando di ottenere successo con i suoi acceleratori Gaudi 3, estremamente efficienti e molto più economici delle soluzioni proposte da NVIDIA.

Non è la prima volta che Intel si lascia sfuggire delle occasioni del genere: tra il 2017 e il 2018, il CEO Bob Swan rifiutò di acquisire una partecipazione in OpenAI, allora solo una piccola organizzazione no-profit, sostenendo che i modelli IA fossero ancora molto lontani da un'ampia diffusione sul mercato. Chissà cosa starà pensando ora.

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