Avv. Giuseppe Croari - Dott.ssa Francesca Gattarello
Ad oggi sono notoriamente risaputi i vantaggi che l’intelligenza artificiale ha apportato anche nel mondo del lavoro. Allo stesso tempo, negli ultimi anni si è detto e ragionato molto sul tema del bilanciamento vita - lavoro, ossia l’equilibrio tra vita privata e lavoro.
L’unione di questi due fattori, unitamente al sempre maggiore progresso tecnologico, determinerà, nel breve periodo, un cambiamento nelle politiche aziendali sulla gestione del lavoro. Secondo alcuni osservatori, infatti, grazie all’implementazione dell’intelligenza artificiale all’interno delle attività produttive, la settimana lavorativa si ridurrà a 4 giorni. Un senatore statunitense si è spinto molto avanti in tal senso, annunciando una proposta di legge per garantire i 4 giorni di lavoro a parità di salario.
Tali cambiamenti provocheranno numerosi risvolti anche nel mondo giuridico: nasceranno nuove esigenze di regolamentazione nella disciplina del lavoro subordinato, e ci sarà la necessità di disciplinare le modalità attraverso le quali sarà consentito introdurre l’intelligenza artificiale all’interno delle imprese.
Un'analisi dei dati e delle prospettive
Per analizzare meglio le implicazioni dell’intelligenza artificiale all’interno del mondo del lavoro e comprenderne la portata è necessario partire con l’analisi dei dati. Infatti, secondo uno studio condotto da Forbes Advisor dal titolo “how businesses are using Artificial Intelligence In 2023”, il 64% delle imprese intervistate prevede che l’impiego dell’AI contribuirà ad un generale aumento della produttività, ritenendola altresì uno strumento in grado di trasformare i processi aziendali e capace di migliorare l’interazione e il rapporto con i clienti.
Invece, secondo uno studio condotto da PageGroup (nota azienda che si occupa di ricerca e selezione del personale) l’utilizzo dell’AI potrebbe comportare una riduzione delle ore lavorative da 40 a 32 per il 28% della forza lavoro. Al medesimo risultato giunge anche la Commissione europea, la quale ha condotto uno studio dal titolo “improving working conditions using Artificiale Intelligence”, ad esito del quale è emerso che l’intelligenza artificiale generativa potrebbe portare ad una riduzione dell’orario di lavoro.
I vantaggi per le aziende
Al netto dei dati sopra richiamati, gli effetti derivanti dall’impiego dell’AI all’interno delle imprese sembrerebbero tendenzialmente positivi. I dati sono molto chiari: i benefici dell’AI incideranno significativamente sulla produttività. Infatti, grazie all’utilizzo dell’AI potranno essere automatizzate tutte le attività ripetitive, permettendo ai lavoratori di concentrarsi su quelle eminentemente creative e che richiedono uno sforzo mentale maggiore. Di conseguenza, posto che alcune attività non dovranno essere più svolte dai lavoratori, le aziende potrebbero raggiungere gli obiettivi in tempi ridotti, riuscendo persino ad aumentare la produttività.
Un altro elemento positivo per le aziende legato all’avvento dell’AI è rappresentato dalla riduzione dei costi operativi, ossia quelli legati alla gestione del luogo di lavoro e delle utenze; infatti, si prospetta che grazie all’impiego dell’AI incrementerà la flessibilità nel lavoro e, pertanto, non sarà richiesta la presenza continua di personale all’interno delle aziende con conseguente riduzione dei costi di gestione. A ciò si aggiunga che l’utilizzo dell’AI in azienda contribuisce sicuramente ad una riduzione degli errori e dunque garantisce una maggiore precisione ed affidabilità, nonché maggiore qualità dei prodotti e servizi offerti.
Infine, tra i molteplici vantaggi per le imprese giova menzionare il fatto che una riduzione delle ore lavorative aumenta il benessere e la soddisfazione dei dipendenti, i quali avranno più tempo libero per dedicarsi alle loro passioni, interessi e alla propria famiglia.
Le inevitabili implicazioni giuridiche
Ai nuovi cambiamenti del mondo del lavoro dovranno conseguire interventi normativi atti a regolamentarli. In generale, per quanto riguarda la disciplina dell’intelligenza artificiale, lo scorso 13 marzo 2024 il Parlamento europeo ha approvato il testo dell’AI Act.
Si tratta del primo testo normativo a livello mondiale atto a disciplinare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale all’interno dell’Unione Europea applicabile a tutti i settori dell’economia, tra i quali anche il lavoro. Attraverso l’emanazione di questo Regolamento, le istituzioni manifestano la consapevolezza degli effetti che l’AI provocherà all’interno del mondo del lavoro e sulle conseguenze che quest’ultima avrà nei confronti dei lavoratori in termini di possibilità di accesso al lavoro.
In particolare, l’AI Act all’art. 26, par. 7 prevede che il datore di lavoro, nel caso in cui voglia utilizzare sistemi basati sull’intelligenza artificiale ad alto rischio, debba preventivamente informare i rappresentati dei lavoratori e i lavoratori che saranno soggetti all’utilizzo del sistema di AI.
Tuttavia, questo obbligo informativo viene disciplinato in termini generali, senza alcun riferimento specifico ai contenuti e alle modalità attraverso le quali l’informativa deve essere resa. In aggiunta non vi è alcun riferimento ad eventuali accordi di negoziazione con le rappresentanze sindacali aziendali prima dell’introduzione dell’AI in azienda.
Il Regolamento, infine, si pone come elemento integrativo della disciplina nazionale già esistente; dunque, le sue previsioni non influenzeranno i diritti e le libertà dei lavoratori.
Previsioni future e implementazione in azienda
In conclusione, si può affermare che ad oggi sono stati compiuti grandi passi in avanti; si è acquisita maggiore consapevolezza circa gli effetti positivi che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei contesti lavorativi provocherà sia nei confronti delle aziende che dei lavoratori. Addirittura, è stato prospettato, in tema di riduzione dell’orario lavorativo, l’ulteriore possibilità di lavorare soltanto 3 giorni a settimana proprio grazie allo sfruttamento dell’AI nei processi aziendali.
I cambiamenti in atto sono tangibili, sempre più aziende abbracciano la settimana lavorativa corta e le conseguenze che da ciò ne derivano sembrerebbero essere soltanto che positive. Resta solo alle imprese scegliere come impiegare al meglio questo strumento al fine di rendere sempre più efficiente l’attività di impresa e ottenere maggiori profitti al fine di innovare, una volta per tutte il mondo del lavoro e dell’imprenditoria.
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