In quel di Parigi, precisamente all'ombra della spettacolare cornice del Louvre, si sta tenendo la fase finale della Microsoft Imagine Cup 2008, una manifestazione che permette agli studenti di dare libero sfogo allo propria creatività, realizzando soluzioni tecnologiche volte ad affrontare problemi sociali di interesse mondiale.
Il noto museo ha ospistato ben 370 studenti di 124 team provenienti da 61 Paesi, che si sono affrontati in in nove categorie: Software Design (progettazione software), Embedded Development (sviluppo dedicato), Game Development (sviluppo di giochi), "Project Hoshimi" (Programming Battle), IT Challenge (sfida IT), Algorithm (algoritmi), Photography (fotografia), Short Film (cortometraggi) e Interface Design (progettazione interfaccia).
I team di studenti hanno dovuto affrontare una serie di sfide relative alla tecnologia e ai media digitali, a seconda della categoria. In quella di progettazione software, gli studenti dovevano creare una soluzione software legata al tema ambientale di quest'anno: "Immagina un mondo dove la tecnologia permette uno sviluppo sostenibile".
Il team italiano, purtroppo, non è riuscito a entrare nel lotto dei finalisti, che sono Australia, Brasile, Cina, Portogallo, Slovacchia e Ungheria. In palio premi per un ammontare di 240 mila dollari.
La squadra italiana, precisamente dell'Università di Udine (composta da Andrea Calligaris, Mauro De Biasio, Denis Roman Fulin e Marco Petrucco), ha portato in gara un progetto basato su un'applicazione sviluppata per sensibilizzare le persone verso le tematiche dell'ambiente sostenibile, offrendo uno strumento che permetta loro di interagire con gli altri e con le loro idee, immergendosi in un mondo 3D per modificare e migliorare progetti legati all'ambiente la cui evoluzione è dettata dai cambiamenti apportati da una comunità online.
"L'idea di fondo è quella di mettere in contatto tra di loro persone che desiderano discutere degli attuali problemi ambientali, non limitandosi però ad essere un semplice strumento per inserire nella rete i propri pareri, ma offrendo un nuovo metodo di interazione con essi e con gli altri utenti, basato sulla rappresentazione visuale a tre dimensioni dei progetti legati all'ambiente. Per esempio, grazie all'applicazione sarà più semplice e intuitivo progettare in maniera collaborativa un parco cittadino oppure contribuire alla creazione di aree e spazi verdi, visualizzando l'impatto architettonico sull'ambiente circostante", riporta un comunicato stampa.
“Siamo arrivati alla finale di Parigi con tante conoscenze tecniche e molto entusiasmo nell'affrontare questa sfida con i nostri coetanei di tutto il mondo. Grazie a questa iniziativa promossa da Microsoft, torneremo in Italia con tanti amici provenienti da diversi Paesi che condividono con noi la passione per la tecnologia che speriamo ci consenta di rendere il mondo un posto migliore per tutti”, ha commentato Andrea Calligari del team dell'Università di Udine.
Ma ora un breve accenno ai progetti che più hanno colpito la giuria. Ecoblogger, sviluppati dagli studenti brasiliani, si basa su una mappa del mondo in cui le persone possono segnalare dove ci sono problemi ambientali e come si sta cercando di porvi rimedio. Questo servizio potrà servire sia per avere uno storico delle emergenze che per condividere con la comunità le eventuali soluzioni ai problemi.
La Cina, con Coo-trading, punta sugli SMS salva energia. Grazie a un apparecchiatura in grado di monitorare i consumi medi di una famiglia, il sistema si prende carico di mandare un SMS all'inquilino quando la soglia media viene superata. Il proprietario della casa, in questo modo, potrà evitare inutili sprechi, agendo sulla fonte del problema.
Il team slovacco ricalca grossomodo il sistema cinese, ma lavora in maniera un po' differente. Tramite una webcam termosensibile il software è in grado di capire se nella stanza da cui provengono i consumi maggiori sia o meno presente l'inquilino. In caso contrario, il proprietario della casa viene allertato via SMS, mezzo con il quale potrà spegnere il dispositivo inutilmente acceso.
Smart Conteneirs, soluzione del tema portoghese, permette di smaltire gli olii usati per cucinare qualsiasi pietanza ma che, purtroppo, solitamente non smaltiamo correttamente (riversandoli nei lavandini). Tramite sensori gli Smart Conteneirs avvisano un server di essere quasi pieni, permettendo quindi a un ente di organizzare una raccolta su larga scala e quindi dell'inutile e dannoso inquinamento.
Green Watering, il progetto ungherese, si rivolge all'uso dell'acqua nei campi agricoli o nei giardini. Tramite sensori viene misurato il tasso umidità del terreno, avviando l'impianto d'irrigazione solo in caso di effettivo bisogno. Inoltre, grazie all'interfacciamento con le previsioni del tempo, il sistema è in grado di capire se sia meglio attivare l'impianto o aspettare che piova. D'altronde è inutile innaffiare una pianta se poco dopo arriverà un forte acquazzone, no?
Dalla terra dei canguri, l'Australia, arriva Soak - Smart operational agricolture toolKit - un sistema analogo a quello ungherese ma che si occupa di monitorare non solo l'uso idrico, ma tutto il processo, proponendo consigli su come migliorare la resa e ridurre l'impatto ambientale.