La Cina ha mosso i primi concreti passi per rimpiazzare il GPS, dopo le prove avviate nel 2011. È infatti attivo il BeiDou Navigation Satellite System (BDS), un sistema di posizionamento e navigazione che lancia la sfida non solo al GPS di matrice statunitense, ma anche all'europeo Galileo e al russo Glonass.
BeiDou, conosciuto anche come Big Dipper (Orsa Maggiore), oggi copre la Cina e aree limitrofe nella regione Asia-Pacifico grazie a 16 satelliti (più altri quattro sperimentali), ma i piani sono ambiziosi: ottenere il 70/80% del mercato ora nelle mani del sistema GPS entro il 2020. Secono Ran Chengqi, portavoce del progetto BDS e direttore del China Satellite Navigation Office, il primo passo sarà raggiungere il 15/20% del mercato entro il 2015.
Come fare? Grazie a una tecnologia che offre funzioni e prestazioni comparabili al sistema GPS, ma a costi inferiori. Precisione di 10 metri per quanto riguarda il posizionamento, 0,2 metri al secondo nel caso della velocità e un'accuratezza nella sincronizzazione temporale pari a 50 nanosecondi.
Dati interessanti, ma che nonostante le dichiarazioni di rito non sembra siano all'altezza del GPS, anche grazie alla combinazione con i cosiddetti sistemi di GNSS Augmentation, che incrementano la precisione delle rilevazioni portandole a poche decine di centimetri.
"BDS offre maggiore convenienza per gli utenti, grazie a un equipaggiamento compatibile con più sistemi di navigazione. Le persone non devono più affidarsi a un singolo servizio", ha dichiarato Ran Chengqi, che tempo fa spiegò che avere il controllo di un sistema di navigazione satellitare è cruciale per un'ulteriore espansione economica. La Cina teme che gli Stati Uniti, in caso di possibili conflitti, blocchino l'accesso al sistema GPS.
Per questo la Cina ha investito miliardi di yuan nello sviluppo di BeiDou e in servizi correlati. La cifra precisa non è nota, ma il portavoce ha dichiarato che la somma è inferiore rispetto alle controparti. Nei prossimi anni il paese asiatico ha intenzione di investire oltre 40 miliardi di yuan per migliorare ulteriormente il servizio.
Sebbene quando si parli di Cina sia difficile accostare la parola "apertura", il China Satellite Navigation Office ha distribuito l'Interface Control Document (ICD) per Open Service Signal B1I sia in cinese che in inglese. Questo documento dovrebbe servire per sviluppare tecnologie e servizi grazie all'aiuto di aziende ed esperti, sia cinesi che di altri paesi.
In queste prime fasi le autorità non nascondono che potrebbero verificarsi alcuni malfunzionamenti, tuttavia nel 2013 non sarà lanciato alcun satellite, mentre l'anno successivo sarà dato il via a un programma che porterà nello spazio altri 40 satelliti in circa dieci anni, completando la copertura del globo.