Il governo non capisce che online è meglio, dà risposte allucinanti

Ritardi nei passaporti italiani a causa della piattaforma online. Il Dipartimento minimizza i problemi, suggerendo alternative. Il Ministero mostra un atteggiamento negativo verso la funzionalità online.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Per avere un passaporto in Italia ci vogliono molti mesi, ma per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza della Polizia di Stato va tutto bene perché i problemi riguardano solo la piattaforma di prenotazione online. I cittadini possono celebrare il “ritorno alla normalità”, come afferma il Ministero dell’Interno; una normalità fatta di code in questura.

“La problematica”, nota il Dipartimento, “riguarda essenzialmente i tempi necessari per prenotare sulla piattaforma informatica l’appuntamento in Questura per la consegna della documentazione e il rilevamento dei dati biometrici”.

Infatti, terminata l’emergenza pandemica, si è progressivamente tornati alla normalità prevedendo sistemi di accesso diversi dalla prenotazione. 

Se la prenotazione online non funziona o funziona male, si consiglia quindi di andare sui siti delle varie questure per scoprire gli altri possibili metodi per chiedere un passaporto. Anzi, è persino possibile addurre motivi di urgenza anche se si tratta di turismo, così potrete partire tranquilli. Quest’ultimo passaggio era presente in una prima versione del comunicato, come riportano alcune fonti, ma non è presente in quella attuale (ma la data non è cambiata).

Dopotutto, riferisce la Polizia di Stato, ad oggi “non si ha notizia di casi in cui non sia stato possibile partire per mancanza del passaporto, né riscontri circa le asserite perdite di chance degli operatori del settore turistico”.

Insomma, chi ha bisogno di un passaporto in tempi brevi può averlo, basta evitare la piattaforma di prenotazione online che proprio non vuole saperne di funzionare come dovrebbe.

Andrebbe anche bene, se il Ministero avesse detto qualcosa del tipo sappiamo che c’è un problema e ci stiamo lavorando, nel frattempo i cittadini possono fare in quest’altro modo.

Invece, dalla comunicazione traspare un quasi disprezzo per la funzionalità online. Parole che tradiscono una cultura retrograda, quasi bigotta, per la quale non ci dovrebbe essere spazio in uno Stato moderno.Immagine di copertina: cristianmay

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