Il garante della Privacy ricorda che usare dati privati è reato, ma va?

Garante Privacy: Scaricare dati dal dark web è reato. Attacco hacker alla Asl Abruzzo, dati medici rubati e minacce di ulteriori attacchi. Autorità indaga, opposizione critica.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Garante per la protezione dei dati personali ha affermato che scaricare dati rubati e pubblicati sul dark web costituisce un reato. Un’evidente ovvietà ma a volte non resta altro da fare, e forse è proprio questo il caso.

L’intervento è infatti motivato dall'attacco hacker subito dalla Asl 1 Abruzzo, che ha causato notevoli disagi. I criminali avevano bloccato i dati con del ransomware, arrivando a pubblicarne poi almeno una parte nel Dark Web.

Il Garante ha sottolineato che l'uso o la diffusione di tali dati da parte di organizzazioni criminali è un'azione illecita e, in determinate circostanze, può costituire un reato. È stato rivelato che i dati trafugati includono informazioni personali di operatori sanitari e pazienti, come cartelle cliniche e diagnosi mediche.

Un reato questo ancora più odioso, perché riguarda dati sanitari, quali in particolare informazioni su patologie e cure mediche di persone in condizioni di vulnerabilità e fragilità.

Gli hacker hanno minacciato ulteriori attacchi contro altre Asl della regione Abruzzo. Le autorità stanno indagando sulla questione e il presidente della regione ha escluso qualsiasi pagamento ai pirati informatici. L'opposizione politica ha criticato la gestione dell'incidente, definendo l'inerzia della politica locale come un problema grave e richiedendo soluzioni immediate.Immagine di copertina: onemilliondreams

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