Il fotoritocco è un’attività complessa, e diventare un professionista richiede molto studio. Almeno finora, perché l’Intelligenza Artificiale sta cambiando anche questo settore professionale. E con strumenti come DragGAN il cambiamento è destinato ad accelerare.
Il video qui sotto illustra molto bene il potenziale di DragGAN; bastano pochi click per fare modifiche che oggi sono possibili solo affidandosi a un professionista (o un dilettante molto molto bravo). Anzi, alcune delle modifiche proposte sono praticamente impossibili, così complesse e difficile che si fa prima e si spende meno rimettendo mano alla fotocamera.
Drag Your GAN: Interactive Point-based Manipulation on the Generative Image Manifold
— AK (@_akhaliq) May 19, 2023
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Le capacità di DragGAN, in effetti, sembrano fantascienza se comparate a quelle Photoshop o degli altri strumenti di fotoritocco disponibili oggi. DragGAN ricorda in qualche modo lo strumento Warp di Photoshop, ma meglio: il software Adobe è limitato, e tende a creare deformazioni nelle immagini. DragGAN invece crea una nuova immagine, secondo la richiesta, mantenendo le caratteristiche della foto originale.
I ricercatori hanno scritto nel documento che "Il nostro approccio può allucinare contenuti non visibili, come i denti all'interno della bocca di un leone, e può deformare seguendo la rigidità dell'oggetto, come la flessione di una gamba di cavallo".
Certo, si tratta di una ricerca e non di un prodotto commerciale, ma possiamo essere più che certi che presto uno strumento simile comparirà nel catalogo Adobe e in quello delle altre aziende che offrono software di fotoritocco. Forse non lo potremo avere gratuitamente, almeno non molto presto, ma i grafici di tutto il mondo dovranno decidere e capire se festeggiare per il nuovo strumento o preoccuparsi per una maggiore concorrenza.
DragGAN idealmente si può combinare con strumenti di creazione generativa come DALL-E o Midjourney. Questi algoritmi permettono di generare nuove immagini inserendo una descrizione testuale: bisogna imparare a essere precisi nella descrizione, ma anche impegnandosi il risultato non è proprio quello voluto. Usando uno strumento come DragGAN si potrebbe modificare l’immagine, senza fare altri tentativi di generare quella perfetta.
E, naturalmente, non è da escludere che l’immagine modificata con DragGAN si usi poi per raffinare l’addestramento dell’algoritmo generativo. Anzi sembrerebbe un’evoluzione del tutto naturale, addestrare meglio questi algoritmi con immagini modificate per permettere loro di capire più precisamente che cosa volevamo.
Immagine di copertina: terovesalainen