Il capro informatico del Comune di Milano

Il responsabile informatico del Comune di Milano rischia un processo penale, per aver omesso i controlli della sicurezza

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a cura di Dario D'Elia

Un tecnico informatico del Comune di Milano rischia un processo penale per non aver protetto adeguatamente il sistema informatico centrale dagli attacchi del noto virus Kamasutra. La vicenda ha a che fare con uno shut-down del 2006, provocato da un attacco virus. Ai tempi, per la contaminazione di 10mila pc e 150 server del comune - per altro vulnerabili solo perché senza anti-virus aggiornato - il Garante per la Privacy comminò 70mila euro di multa al Comune e prescrisse l'obbligo della messa in sicurezza dei sistemi.

A distanza di tre anni un nuovo Pubblico Ministero ha notificato un avviso di garanzia al responsabile dell'epoca. In dettaglio viene accusato, in base al decreto legge 196/2003 relativo alla protezione dei dati personali, non solo di aver omesso ogni controllo delle misure di sicurezza dei sistemi informativi, ma anche di non aver rispettato le richieste di adeguamento previste dal Garante.

Secondo un recente controllo, infatti, solo 7mila computer sui complessivi 10.500 disporrebbero di anti-virus e strumenti di protezione informatica. Ovviamente la responsabilità diretta del povero tecnico sarà tutta da dimostrare. Le amministrazioni senza fondi a volte possono essere un problema…

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