Durante il recente evento europeo “World of Samsung”, il marchio coreano ha svelato la sua intera visione per il 2025. Al centro di tutto, una parola ormai onnipresente: intelligenza artificiale. La troviamo nei televisori, nei frigoriferi, nelle lavatrici, nei climatizzatori e persino negli aspirapolvere. Una presenza ubiqua, tanto da far sembrare l’IA più un requisito di marketing che una reale evoluzione funzionale.
L’impressione generale è che si stia esagerando, cercando di sfruttare ogni occasione per dire che qualcosa è “smart” o “intelligente”, anche quando si tratta solo di funzioni automatiche già viste. Succede anche, ed è un peccato, che prodotti assolutamente funzionali e interessanti siano “arricchiti” con un’etichetta IA del tutto superflua; ed è un peccato perché distoglie l’attenzione da elementi di design raffinati, specifiche tecniche avanzate e prestazioni di alto livello. Tutte cose di cui preferiamo occuparci prima di soffermarci sull’IA.
Certo, il frigo riconosce il cibo fresco, la lavatrice distingue i tessuti, l’aspirapolvere capisce se si trova su un tappeto o su un parquet. E tutto questo viene presentato come una svolta epocale. Ma l’AI non è magica, e non tutto ciò che reagisce in modo automatico è davvero “intelligente”. Detto ciò, i prodotti presentati da Samsung sono spesso ben progettati, tecnicamente solidi, e alcune innovazioni – soprattutto lato televisori – sono degne di attenzione.
TV Samsung 2025
La gamma TV 2025 di Samsung si articola su tre famiglie principali: OLED, Neo QLED e QLED base. Tutti i modelli presentati condividono una piattaforma software aggiornata, Tizen One UI 2025, e sfruttano un nuovo insieme di funzionalità AI orientate al miglioramento dell’esperienza visiva, dell’efficienza energetica e dell’integrazione ambientale.
Al vertice troviamo i nuovi OLED S95F e S90F, dotati di pannelli QD-OLED di quarta generazione (fatta eccezione per l’S90F da 83”, che monta un WOLED fornito da LG). La luminosità di picco del modello S95F arriva fino a 4000 nit, un salto significativo rispetto all’anno precedente. Le dimensioni disponibili includono 55”, 65”, 77” e 83”, con supporto a refresh rate fino a 144 Hz, espandibile a 165 Hz in modalità gaming.
Tra le novità tecniche si segnala l’adozione di Anti-Glare 2.0, un trattamento avanzato della superficie del pannello che riduce i riflessi ambientali senza compromettere la resa dei neri. Il processore NQ4 AI Gen2 sfrutta modelli neurali specializzati per migliorare l’upscaling dei contenuti, ottimizzare il tono HDR e regolare dinamicamente le impostazioni in base alla scena e alla posizione dell’utente. È inoltre disponibile la funzione “Click to Search”, che consente di interagire con i contenuti sullo schermo tramite un assistente AI integrato.
La gamma Neo QLED si rinnova con i modelli QN90F, QN80F e QN70F, che utilizzano pannelli mini LED e il nuovo processore NQ8 AI Gen3. Il modello di punta QN90F è disponibile fino a 115 pollici, formato in cui adotta un pannello WHVA LCD prodotto da TCL, progettato per migliorare l’angolo di visione. Anche questi modelli integrano l’HDR automatico, l’AI Motion Enhancer Pro per lo sport e il nuovo standard Eclipsa Audio, sviluppato in collaborazione con Google, che promette una resa sonora spazializzata senza necessità di soundbar.
Per la fascia media, Samsung propone i QLED base con modelli come Q60F, progettati per un pubblico ampio ma ancora interessato a tecnologie come Quantum Dot, AI Picture Enhancer e aggiornamenti software garantiti fino a 7 anni. Le diagonali partono da 43” e arrivano fino a 85”.
Chi cerca un prodotto ibrido tra estetica e funzionalità può orientarsi su The Frame Pro, la nuova edizione del TV “quadro”, ora dotata di One Connect Box wireless e disponibile in grandi formati. Il pannello edge-lit mini LED abbinato alla modalità Art Mode consente di visualizzare opere d’arte con illuminazione contestuale e ottimizzazione automatica della temperatura colore ambientale. L’Art Store è stato ampliato a oltre 3.000 opere d’arte e ora funziona anche quando il TV è spento grazie alla modalità always-on a basso consumo.
Dal freddo ai pavimenti, passando per il lavaggio abiti
Passando agli elettrodomestici, Samsung ha mostrato un frigorifero Bespoke AI che riconosce 37 tipologie di alimenti freschi grazie al sistema AI Vision Inside, aggiornando automaticamente la lista della spesa, suggerendo ricette e collegandosi con Samsung Food e Samsung Health. Il dispositivo è anche in grado di consigliare pasti a seconda dell’attività fisica rilevata. Una funzione utile sulla carta, ma che richiede all’utente di fidarsi e affidarsi completamente all’ecosistema Samsung. Con futuri aggiornamenti aumenterà - o almeno così afferma Samsung - il numero di alimenti riconoscibili.
La lavatrice Bespoke AI Laundry, da 9 kg e classe energetica A-55%, adotta il display AI Home da 7”, con controllo vocale via Bixby e gestione integrata dei dispositivi connessi. Grazie alla funzione AI Wash, analizza il carico, il tipo di tessuto e il livello di sporco, regolando ciclo, temperatura, acqua e detergente. Tutto viene registrato e ottimizzato in base alle abitudini dell’utente. Si può anche programmare l’apertura automatica della porta a fine lavaggio, per evitare ristagni e cattivi odori.
L’aspirapolvere Bespoke AI Jet Ultra, infine, si presenta come il modello più potente sul mercato: 400W di aspirazione, 100 minuti di autonomia, modalità AI Cleaning 2.0 e riconoscimento automatico del tipo di superficie. Il sistema HEPA multistrato trattiene il 99,999% delle particelle fino a 0,3 micron. Il dispositivo distingue sei diversi contesti di utilizzo – come pavimento duro, tappeto, angoli, movimenti di transizione – e adatta di conseguenza potenza e velocità.
Tutti questi dispositivi si integrano in un’unica piattaforma: SmartThings. Samsung insiste molto sull’AI Energy Mode, una modalità in grado di posticipare i carichi energivori e suggerire comportamenti più efficienti. L’architettura di sicurezza Knox Matrix, ispirata a principi di blockchain, permette ai dispositivi di monitorarsi reciprocamente: se uno viene compromesso, gli altri lo isolano, limitando il danno.
IA per tutti, dovunque e in ogni momento?
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei dispositivi domestici apre scenari che vanno oltre la semplice automazione. Uno degli esempi più evidenti è il frigorifero Samsung con AI Vision Inside, capace di riconoscere visivamente i cibi freschi al suo interno. Questa funzione permette non solo di aggiornare automaticamente l’inventario degli alimenti, ma anche di generare ricette basate su ciò che è disponibile, tenendo conto del fabbisogno calorico dell’utente grazie alla sincronizzazione con Samsung Health. L’interfaccia consente di adattare i pasti in base all’attività fisica svolta o a eventuali regimi dietetici.
L’integrazione con Samsung Food consente poi di pianificare i pasti della settimana, salvare preferenze, evitare sprechi alimentari e condividere tutto questo con gli altri membri della famiglia. Il frigorifero si può collegare (in teoria) alla lista della spesa condivisa, aggiornandola in tempo reale ogni volta che un prodotto viene consumato o reinserito. Questo sistema si presta a essere utilizzato in modo collaborativo, offrendo anche notifiche personalizzate e suggerimenti per sostituzioni compatibili in caso di intolleranze o allergie.
Oltre alla cucina, l’ecosistema AI Samsung consente di ricevere sul televisore il feed in tempo reale del videocitofono, di visualizzare notifiche ambientali (come finestre aperte o perdite d’acqua), di regolare la climatizzazione in funzione della qualità dell’aria e persino di ricevere avvisi in caso di malfunzionamento degli elettrodomestici, attivando protocolli di auto-diagnosi e assistenza remota.
Insomma, l’integrazione delle varie fonti di dati e la loro elaborazione apre a una nuova concezione. Ma ce n’è davvero bisogno? Sono innovazioni che possono veramente migliorare la nostra vita? Quali sono le implicazioni in termini di privacy, consumo energetico e durata dei dispositivi?
Più che un problema tecnico, il tema è semantico. Chiamare “intelligenza artificiale” ogni algoritmo che adatta un ciclo di lavaggio o regola la luminosità del display rischia di impoverire il significato stesso della parola. La vera sfida sarà dimostrare che questi sistemi portano benefici concreti, misurabili, in grado di giustificare la complessità e il prezzo.
Samsung, oggi, sta costruendo un sistema relativamente chiuso ma articolato, in cui il controllo è nelle mani dell’azienda ma le opportunità per l’utente non mancano. La compatibilità con standard aperti come Matter, comunque, dovrebbe garantire piena interoperabilità con altri marchi - e speriamo che il periodo dei “giardini chiusi” sia veramente solo un ricordo.
In prospettiva, sarà decisivo capire se il valore promesso da questa “intelligenza” sarà all’altezza delle aspettative, o se ci si limiterà a una lunga serie di automatismi decorativi. Nel frattempo, la gamma 2025 mostra che la tecnica non manca, e in molti casi è ben applicata. Ma sarebbe opportuno rallentare la narrativa dell’IA onnipresente, prima che perda ogni credibilità.