L'azione di Blinkx è veramente contestuale
La piccola start-up britannica ha certamente tirato fuori il coniglio dal cappello con il suo nuovo servizio pubblicitario. Basta poco, infatti, per immaginare eventuali applicazioni. Pensiamo ad esempio ad un ragazzo che realizza una clip sull'acquisto del suo ultimo cellulare… Senza il bisogno di tag e un'esatta nominazione della clip postata online, Blinkx è in grado di creare un link testuale pubblicitario da integrare al fondo del contenuto video.
Suranga Chandratillake, CEO di Blinkx, ha confermato anche che il software è in grado di riconoscere le parole scritte e una piccola rassegna di espressioni. Questo vuol dire che le compagne pubblicitarie contestuali potranno essere realizzate non solo con i video pesantemente taggati, come quelli delle media company o quelli dei blogger, ma con tutti quelli presenti online.
Gli inserzionisti potranno così diffondere le loro campagne su un gran numero di video amatoriali che, magari, non sono stati neanche pensati per generare introiti. Inoltre per gli utenti che vogliono tirare su qualche dollaro è stato previsto un plus interessante. Blinkx condividerà il 50% delle entrate con gli utenti che embeddano sui loro siti i video con pubblicità – a patto ovviamente che questi siano riprodotti dai visitatori.
Al momento sono compatibili con il servizio circa 30 piattaforme di video-sharing, YouTube, Google Video e DailyMotion compresi.