Conclusioni
Non sai mai quanti sequel ci saranno.
Non tutti, naturalmente, saranno d'accordo con le nostre 15 scelte. Ci sono, però, alcuni elementi generali che abbiamo tenuto in conto, e che possono valere per tanti altri prodotti da etichettare come "sequel che non avremmo voluto vedere":
- Tappabuchi: tecnologie, piattaforme o aggiornamenti il cui unico scopo è dare una specie di contentino agli utenti insoddisfatti del prodotto attuale, e non disposti ad aspettare molto per quello nuovo. L'idea è di raccogliere il denaro dei consumatori più impazienti, mentre si lavora alla soluzione dei problemi. Per fortuna molti consumatori oggi sono consapevoli di queste pratiche.
- Pessima assistenza. Alcuni prodotti nella nostra lista non sono poi così malvagi, pur tenendo in conto i loro difetti. Il servizio clienti, però, era praticamente inesistente. Visto che chiamare l'assistenza è il primo passo, per chi ha un problema, scoprire che non ti può aiutare è un ulteriore motivo di frustrazione. Una ragione in più per cercare un'alternativa.
- Limitazioni forzate: i sistemi da gioco, in particolare, sono stati colpiti da "morte prematura" per la mancanza di titoli validi. Meno di 100 buoni titoli per una console non è un buon segno.
- Limitazioni alla libertà dell'utente: la maggior parte degli utenti non ama che sia il programma, o la macchina, a decidere cosa si può o non si può fare. Limitare le possibilità d'uso del software e la personalizzazione, quindi, è sempre una cattiva idea. Lo stesso vale per caratteristiche troppo complicate da eliminare o disabilitare, per non parlare di quei casi nei quali solo chi conosce un po' di programmazione può ottenere il massimo da un prodotto; quest'ultimo caso, anzi, è un vero e proprio insulto ai consumatori, e un buon modo per farli fuggire.