27 anni fa, il 24 aprile del 1990, il telescopio spaziale Hubble decollava da Cape Canaveral. Uno strumento di cui parliamo molto nelle nostre notizie
perché a lui dobbiamo molte delle sensazionali scoperte relative al Sistema Solare.
Fra le tante ricordiamo l'avvistamento dei pennacchi di vapore sulla luna di Giove Europa, le foto memorabili delle aurore gioviane, la collisione della cometa Shoemaker-Levy 9 con il pianeta Giove nel 1994, e la scoperta del quarto e quinto satellite di Plutone, rispettivamente nel 2011 e 2012.
Forse non tutti sanno che quella di Hubble fu una delle missioni più problematiche dell'era dell'esplorazione spaziale, e sebbene ormai sia uno strumento attempato resta uno dei fiori all'occhiello dell'umanità fino a quando non saranno operativi i suoi successori.
Finanziato negli anni '70 e costruito dalla NASA con contributi anche dell'Agenzia Spaziale Europea, avrebbe dovuto essere lanciato nel 1983. Lo sviluppo fu però segnato da problemi tecnici e di budget, che fecero posticipare la data fino a ottobre del 1986. All'inizio dello stesso anno però si verificò la tragedia dello Space Shuttle Challenger che provocò la morte di sette astronauti e a seguito della quale furono bloccate tutte le missioni in programma per gli Space Shuttle, fra cui il lancio di Hubble.
Da una parte fu un bene, perché per la data originaria di lancio il software per il controllo da terra non era pronto. Economicamente però fu un disastro, perché in attesa del lancio si dovette custodire il telescopio spaziale in una camera bianca, acceso e pulito con azoto, con costi di circa 6 milioni di dollari al mese.
Alla fine l'atteso decollo, a bordo dello Shuttle Discovery. Ma i guai non erano finiti: una volta attivato Hubble nello Spazio gli astronomi si resero conto che c'era un difetto nella costruzione dello specchio primario, che non permetteva di raggiungere la messa a fuoco prevista. Per risolverlo fu necessario spedire nello Spazio degli astronauti a montare un'ottica correttiva, nel 1993.
La missione che fu progettata per aggiustare la visuale di questo gigante dello Spazio fu la STS-61 ed è ricordata come una delle missioni più complesse nella storia dello Shuttle. Durò 11 giorni e i membri dell'equipaggio dovettero affrontare passeggiate spaziali (EVA) con una lunghezza complessiva da record per terminare il lavoro.
Altri interventi furono programmati successivamente, non per problemi ma perché Hubble era esplicitamente progettato per essere sottoposto ad aggiornamenti. Si parla in particolare di 5 missioni - sempre effettuate con gli Space Shuttle, che si tennero fra il 1993 e maggio 2009. Ogni volta era necessario eseguire manovre di intercettazione del telescopio in orbita e intraprendere attività extraveicolari impegnative.
Attualmente si stima che Hubble possa ancora contribuire ad ampliare le nostre conoscenze astronomiche fino al 2030-2040. Nel frattempo, per il 2018 è in programma il lancio del suo successore, il James Webb Space Telescope.