Apertura e messa a fuoco
Impostando la macchina in Priorità di diaframmi, il fotografo ha il pieno controllo sul valore di apertura. L'apertura del diaframma influenza la profondità di campo, cioè l'intervallo di distanze dalla fotocamera entro cui i soggetti appariranno nitidi.
Aprendo il diaframma si diminuisce la profondità di campo, quindi il soggetto principale apparirà nitido mentre lo sfondo e altri oggetti più vicini alla fotocamera risulteranno sfocati. Al contrario, usare diaframmi chiusi porterà ad avere oggetti a diverse distanze contemporaneamente a fuoco.
Anche la scala dei diaframmi prevede passi prestabiliti, che - come nel caso dei tempi - corrispondono a un raddoppio o dimezzamento della luce che raggiunge il sensore. Nel caso dei diaframmi, i valori (visibili qui sopra) sono meno intuitivi rispetto ai tempi, anche perché numeri piccoli corrispondono a elevate aperture e viceversa. Anche su questa scala, ogni passo è detto "stop" e, anche in questo caso, è possibile usare valori intermedi, di mezzo stop o un terzo di stop a seconda delle impostazioni della fotocamera.
Punto di messa a fuoco
Le reflex usano un certo numero di punti AF distribuiti sull'immagine inquadrata per tener conto dei soggetti che non si trovano al centro, e prevedono diverse modalità di messa a fuoco.
Rispetto alla scelta del punto, questa può essere singolo, raggruppato o full-auto. La modalità auto mette sempre a fuoco il soggetto più vicino, ed è indicata per la fotografia sportiva e naturalistica, in cui non si ha il tempo di scegliere con cura il punto di messa a fuoco. Per mettere a fuoco un punto preciso, bisognerà invece scegliere quello desiderato. Molti fotografi, anziché variare il punto AF, lasciano impostato costantemente il punto centrale, mettono a fuoco il soggetto desiderato ponendolo temporaneamente al centro dell'immagine per poi ricomporre l'inquadratura prima dello scatto.
La scelta del punto AF avviene per Canon premendo un pulsante dedicato nell'angolo superiore destro del dorso e ruotando ghiera di comando o muovendo il joystick, mentre sulle Nikon recenti il comando di gestione AF di trova nella parte anteriore del corpo macchina, a ore 17 rispetto all'obiettivo.
Indicazioni nel mirino, con i punti AF in evidenza al centro. Rispetto alla modalità AF, tutte le reflex oggi offrono pressoché le stesse tre modalità, anche se chiamate in modi diversi: AF- singolo, idoneo per scatti singoli (la fotocamera attende la messa a fuoco prima di far scattare l'otturatore); AF-continuo, che mette a fuoco costantemente permettendo comunque lo scatto (ideale per soggetti in movimento); AF-automatico, in cui la fotocamera passa automaticamente da AF singolo a continuo qualora rilevi un soggetto in movimento.
Di nuovo, per le Canon e le Nikon più datate c'è un pulsante dedicato nell'angolo superiore destro del dorso, mentre le Nikon recenti utilizzano il comando di gestione AF nella parte anteriore del corpo.
Per avere a fuoco due soggetti, mettere a fuoco al centro
Quando si scatta a due soggetti a diversa distanza dalla fotocamera, è possibile controllare la profondità di campo per avere entrambi a fuoco. Innanzitutto, scegliere un valore di apertura del diaframma abbastanza chiuso per assicurarsi elevata profondità di campo - f/16 o f/22, ad esempio. Il trucco consiste poi nel non mettere a fuoco uno dei due soggetti, ma un punto tra i due, compreso tra circa un terzo (grandangoli) e la metà (teleobiettivi) della distanza che separa il primo dal secondo. In questo modo si fa il miglior uso possibile della profondità di campo a disposizione. Sarà quasi certamente necessario passare alla messa a fuoco manuale.